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Dopo lungo tempo è venuto il momento di tornare a scrivere un Trip Report di quelli che piacciono a tutti: lungo, pieno di foto, pieno di luoghi da ammirare e di avventure vissute!
Per chi si ricorda si potrebbe quasi dire che questo è il secondo capitolo di ciò che si era creato nelle Filippine nel 2023, un gruppo variegato che si muove nel mondo con la giusta dose di pazzia e variopinta simpatia. Già da questa premessa potrete quindi capire che l’utente FanciRod è super coinvolto anche in questo viaggio (addirittura pare sia l’organizzatore :O ). Ringraziamo quindi, come primissima cosa, una nota agenzia di viaggi bolognese per il supporto e alla realizzazione del sogno di, è giusto citarlo perché ancora non l’ho scritto, andare in.. GIAPPONE!

Le origini della scelta della destinazione sono antiche, probabilmente hanno radici in periodi pre-covid, e per alcuni membri del team l’intenzione di andare nel paese del sol levante era presente da tanto tempo. Dai di qui, dai di lì nella tarda estate 2024 è partita la fase progettuale seguita dalle adesioni, dai pagamenti etc.. sino ad arrivare all’estasi dei giorni pre-partenza.

Fatte le dovute premesse volevo giusto dare ordine a questo TR dividendolo per capitoli, di seguito il sommario riassuntivo degli stessi:
Capitolo 1: Viaggio d’andata – Da Bologna a Kyoto (15-16 Aprile)
Capitolo 2: Kyoto Fase 1 e Nara (17 Aprile)
Capitolo 3: Nakasendo (18 Aprile)
Capitolo 4: Kyoto Fase 2 (18-19 Aprile)
Capitolo 5: Nagoya (per alcuni), Himeji, Osaka (per un duo), Kyoto Fase 3 (per altri).. la libertà del Japan Rail Pass (20 Aprile)
Capitolo 6: “Hai notato il meteo?” – Il Fuji dal treno, Il Fuji dal mare, l’arrivo a Tokyo (21 Aprile)
Capitolo 7: Fuji mon amour (22 Aprile)
Capitolo 8: L’amena città di Tokyo e il ritorno verso casa (22-26 Aprile)

Mappa dei luoghi e via che si parte!
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Capitolo 1: VIAGGIO D’ANDATA – DA BOLOGNA A KYOTO


Il ritrovo è fissato per le 12.30/13 del 15 Aprile in aeroporto a Bologna. Siamo fortunati, fortunati perché di lì a poco avremo un amichetto a fianco proprio fuori dal finestrino. Si tratta del GE90 del 777-300 Emirates che ci porterà a Dubai.. inutile dire quanto sia bello poter volare con un widebody da BLQ
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Ma perché dedicare addirittura un intero capitolo al viaggio d’andata? Facci vedere subito il Giappone!
Bè sì ma… ma qui c’è lo zampino di Sebastien che ringraziamo moltissimo per averci dato l’opportunità di: mangiare una fetta di torta buonissima sul primo volo, attendere il secondo volo in lounge a Dubai e fare, sul volo da Dubai a Osaka, un tour dell’A380 a quattro classi.
Uno scatto in lounge a Dubai dove la testimonial Greta si rilassa davanti al bar
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E così, sorvolando lo Yunnan io e Rod siamo stati accompagnati per ammirare le varie classi del bestione. Iniziamo con la nuovissima Premium Economy
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La scaletta per accedere al piano superiore, che figata!
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Il mitico bar di Business Class dove ci è stato gentilmente offerto un calice di Moet!
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Passiamo poi a visitare la Business e la First, speriamo che Rod aggiunga qualche sua foto prima o poi! Purtroppo i bagni di First erano occupati e non abbiamo potuto vedere le docce (eh sì, sul 380 Emirates si può fare la doccia se si è clienti di First)
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Ma le ore passano e ci si avvicina alle coste giapponesi, l’entusiasmo della truppa è elevatissimo (anche del nuovo arrivato.. più o meno)!
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In avvicinamento a Kansai si scorge l’aeroporto di Kobe, anch’esso costruito su un’isola artificiale
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Siamo arrivati! Cucciolo scopre quanto sia bello guardare fuori dal finestrino e non si vuole staccare più
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Trenino diretto da Kansai a Kyoto ed eccoci che siamo finalmente nella prima città dove alloggeremo in questo viaggio! Ecco il piazzale della stazione su cui si erge la Kyoto Tower
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Siam talmente carichi che decidiamo di fare a piedi la tratta stazione-hotel. Facciamo bene perché così facendo possiamo vedere da fuori le entrate dell’Higashi Hongan-Ji.
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CAPITOLO 2: KYOTO FASE 1 e NARA


Dopo la prima notte in terra giapponese eccoci pronti per affrontare il primo giorno! Purtroppo però il gruppo si divide subito in quanto la Villa dell’Imperatore di Kyoto non è accessibile per i minorenni (divieto quindi valido per due quindicesimi della truppa).
Mentre quindi “gli adulti” vanno verso la villa sfruttando un mezzo di trasporto fresco e poco affollato (nsamma) ecco che “i giovani” decidono di impiegare il tempo per una prima passeggiata per le strade di Kyoto + visita del primo tempio. I due gruppi si daranno poi appuntamento in tarda mattinata per ricompattarsi.

La passeggiata nelle prime ore del mattino è molto piacevole grazie non solo agli scorci che Kyoto offre ma anche perché possiamo fare conoscenza con varie sfaccettature della cultura e dei modi di fare giapponesi.
Una caratteristica carina di Kyoto è l’essere circondata, da tre lati, da colline ricche di foreste dalle quali scendono diversi canali e ruscelli e un paio di fiumi più grandi. L’abbondanza di acqua è stata ed è sicuramente una ricchezza di questa città.
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Risaliamo il fiume Kamo
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Il santuario che stiamo andando a visitare si chiama Heian ed è anticipato da un maestoso Torii che si staglia sopra la strada
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Il fossato che circonda il lato sud del santuario
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Avrete notato come sia presente qualche fiorellino.. bè come tutti sanno la primavera giapponese è caratterizzata dalla fioritura di tante piante, la più famosa è ovviamente la fioritura dei ciliegi ma non ci sono solo loro! In ogni caso qui a Kyoto la fioritura in centro città non era più perfetta, siamo arrivati forse con qualche giorno di ritardo ma… bastava salire di qualche metro o uscire dalla città che i fiori erano ancora tantissimi e la scenografia fantastica (ma lo vedrete).

Ecco il Santuario Heian, non così famoso e non tra i più belli ma..
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..ma il santuario ha un tesoro, i suoi giardini. Stupendi soprattutto se visti, come abbiamo fatto noi, al mattino presto con pochissima gente in giro. Tanti fiori e giochi d’acqua tutt’attorno al corpo centrale del santuario.
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Arriva poi un momento da National Geographic con una biscia che attraversa uno dei laghetti ma viene braccata da un airone. La serpe si arrampica su un albero cercando di mimetizzarsi e nascondersi. L’airone ci ha provato ma alla fine ha perso la pazienza ed è andato a mangiare il pane lanciato dai turisti alle carpe del lago.
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La serpe che si arrampica sull’albero si può notare sulla sinistra
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Usciti dal santuario ci dirigiamo in bus verso nord per ricompattare il gruppo. Punto di ritrovo il tempio Enko-Ji. Siamo alla periferia di Kyoto, proprio sotto le colline e come anticipato prima basta così poco per avere, probabilmente, un clima leggermente più fresco. Ecco che quindi i fiori aumentano in percentuale e ci si perde in fotografie tra architettura ed elementi naturali che rendono questo piccolo tempio un posto molto carino da visitare.
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La nostra prima foresta di bambù
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Dalla parte alta del parco del tempio c’è anche un po’ di panorama di Kyoto
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Chi conosce me e Rod sa che tra le nostre varie passioni c’è una leggera infatuazione per i mezzi di trasporto, in particolar modo per quelli su rotaia. Il Giappone offre alle persone colpite dallo stesso senso di emotività ferroviaria che abbiamo noi letteralmente di tutto. Il treno serale dall’aeroporto non è stato decantato più di tanto perché dopotutto era un normale treno aeroporto-città che si può trovare ovunque. Cosa invece ci fa godere del Giappone ferroviario è la sua capacità di sorprenderti con ferrovie grandi o piccole dietro ogni angolo!
Dopo il pranzo il target è andare a Nara in treno, la distanza da dove ci trovavamo era di circa 40/45 km. Bene le soluzioni erano multiple per poterci andare! E quindi andata in un modo, ritorno in un altro prendendo più treni e linee diverse possibili!
Treno 1 è la Eizan Line da Ichijoji a Demachiyanagi
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Treno 2 da Demachiyanagi a Tambabashi con la Keyan Line
Treno 3 da Tambabashi a Kintetsu-Nara con la Kintetsu Line
Nei treni locali giapponesi c’è la possibilità di stare in piedi dietro la cabina di guida per poter ammirare la linea davanti e soprattutto la gestualità dei macchinisti. Ovviamente io e Rod passavamo parecchio tempo in questa area del vagone invece che seduti con gli altri.
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Bene, eccoci a Nara! Neanche il tempo di uscire dalla stazione per andare verso il famoso parco di Nara che…
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Cervi ovunque!
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Entriamo nell’enorme parco di Nara dove oltre a tanti cervi ci sono, ovviamente, anche tanti turisti. Ecco il gate meridionale
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Il cuore del parco è il grande tempio di Todai-Ji
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Dove al suo interno si erge il Buddha di legno più grande del mondo con i suoi 15 metri d’altezza
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Il parco che circonda il tempio sale poi verso le colline e tra un cervo e un tempietto la luce migliora e siamo tutti estasiati dalla pace e bellezza che avvolgono questo luogo
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Dopo la cena a Nara andiamo in stazione (non quella di prima) per prendere un treno JR che ci riporta a Kyoto!
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CAPITOLO 3: NAKASENDO



Originariamente la giornata del 18 Aprile sarebbe dovuta essere dedicata ancora a Kyoto ma abbiamo deciso di invertire l’ordine dei programmi con il trekking al vecchio Nakasendo (nei piani originari fissato il 20). Il meteo per il 20 sulle montagne sembrava essere peggiore e probabilmente piovoso. La comodità del Japan Rail Pass si manifesta in tutto il suo splendore… non ci sono problemi a modificare l’organizzazione del viaggio perché grazie ai frequentissimi comodi e veloci Shinkansen ci si può spostare in fretta.

Ci dirigiamo quindi alla stazione di Kyoto per prendere il primo Shinkansen del viaggio, stupendo!
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Veloci arriviamo a Nagoya. La cosa simpatica è che ci troviamo a fare cambio treno in stazione proprio sotto l’hotel in cui avremmo dormito due notti nei giorni successivi.
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Treno regionale fino a Nakatsugawa, poi bus fino a Magome. Il paesaggio cambia, si esce dalle grandi città e si sale di quota. Aumentano i boschi e le terre coltivate. Gli alberi in fiore e le montagne attorno a noi. Siamo a oltre 600 metri di quota ed è da questo paesino che parte il tratto di vecchia strada postale (Nakasendo significa “strada tra le montagne” che era una delle vie che collegavano Kyoto a Edo (Tokyo)) che ora è diventato un trekking che attrae molti turisti che vogliono vedere un po’ di Giappone diverso e passare anche qualche ora nella natura.
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Mi perdonerete ma di fiori ne ho fotografati parecchi
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Il paesino di Magome è sicuramente quello che ospita più turisti. È attraversato dalla via pedonale costellata di negozietti di vario tipo. Tutto restaurato e curatissimo. Molti turisti fanno semplicemente la passeggiata lungo il paesello sino al punto panoramico appena al di sopra dello stesso e poi si spostano. Alcuni, come noi, si avviano invece a camminare per 8 km fino a Tsumago, località dove finiva il trekking.
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Il punto panoramico con il Monte Ena che si staglia davanti a Magome.
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Abbandoniamo Magome e si inizia a salire lungo il sentiero che porta a Tsumago.
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Qualcuno, nome in codice “Kawaii”, si è goduto la passeggiata facendosi portare (dormendo quasi tutto il tempo)
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Arriviamo al Magome Pass, quota 790 metri. È il punto più alto del trekking. Da qui si inizia a scendere verso Tsumago dal versante nord del passo. Essendo il versante più fresco cambiano anche i colori e la vegetazione. È più fresco, più umido, più verde. Alcuni alberi non sono ancora fioriti e sembra davvero di essere stati catapultati in qualche sentiero di media montagna sulle Dolomiti
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Una particolarità del percorso è che spesso si incontravano queste campanelle da suonare, servono per spaventare gli orsi. Non credo che sia così facile vederne uno vista la quantità di gente (e quindi di rumore) lungo il sentiero però se le hanno messe sicuramente qualche orsetto in zona ci sarà!
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Una cascatella con acqua pulitissima
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Si scende verso Tsumago ed ecco che il panorama torna a colorarsi di mille fiori diversi
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Un altro serpentello
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Arriviamo a Tsumago dove si conclude il trekking. Anche questo paesino, nella sua strada principale, è ben curato e ricco di negozietti. Non al livello di Magome ma comunque carino. La truppa consuma gelati e birre per ricaricare le batterie in attesa di prendere il bus per rientrare.
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Regionale per Nagoya e poi Shinkansen per Kyoto.

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CAPITOLO 4: KYOTO FASE 2


Questo capitolo non inizia con un nuovo giorno ma la sera stessa del trekking non ci siamo fermati a rilassarci in albergo. Mega cena di sushi e poi, per smaltire, visita al santuario di Fushimi-Inari. Questo luogo è uno dei più famosi di Kyoto ed è visitatissimo dai turisti. La scelta di andarci di sera è stata fatta anche per poter vedere questo luogo senza la calca diurna. Il buio della sera illuminato dalle fioche luci hanno sicuramente reso più suggestivo il tempo trascorso tra i vari Torii che costellano la collina.
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Queste foto, delle sfilze di Torii uno dietro l’altro, sarebbero state “popolate” di turisti durante il giorno.

Dopo la nottata ecco che ci ritroviamo immediatamente, e nuovamente, a girare per Kyoto. Dopo aver visitato i quadranti nord-est e sud-est ci dirigiamo verso la zona nord-ovest, come? Bè con un trenino/tram tipico ovviamente!
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Keifuku Arashiyama line fino, appunto, ad Arashiyama dove in stazione c’è una “foresta” di kimono coloratissima.
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Ci sono diverse cose da vedere in questa zona e infatti è la più caotica che abbiamo visto a Kyoto. Tra le varie attività possibili andiamo in direzione sud attraversando il Fiume Katsura.
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Di là dal fiume saliamo sulla collina di Iwatayama per due motivi: il primo è ammirare il panorama di Kyoto (anche se con foschia)
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Il secondo è che qui ci sono le scimmie!
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Scesi dalla collina torniamo in stazione e prendiamo di nuovo il trenino/tram della Keifuku Arashiyama Line fino a Katabiranotsuji per prendere il “fratellino” sulla Keifuku Kitano Line (chiedere a Rod giudizio sui deviatoi tallonabili).
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Scendiamo a Kitano Hakubai-Cho. Prima sosta è all’omonimo santuario di Kitano (per chi ha il telefono in tasca)
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Ma l’obiettivo primario e star indiscussa di questa zona di Kyoto è il Tempio d’oro (Kinkaku-Ji). Davvero superlativo.
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È ormai pomeriggio inoltrato, prendiamo un bus, poi una metro e andiamo a ritirare i bagagli in hotel. Altro Shinkansen per Nagoya dove avremo lì, per due notti, il nostro alloggio.

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CAPITOLO 5: NAGOYA (PER ALCUNI), HIMEJI, OSAKA (PER UN DUO), KYOTO FASE 3 (PER ALTRI).. LA LIBERTA' DEL JAPAN RAIL PASS



Il giorno 20, come detto, sarebbe dovuto essere quello del trekking ma il meteo, come dimostra la foto qui sotto dalla camera dell’hotel di Nagoya, era molto grigio con anche pioggia sulle montagne. Ecco che quindi durante la colazione si decantano vari programmi per la giornata.
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Nagoya è una delle città più grandi e importanti del Giappone ma dal punto di vista turistico non offre tantissimo. Una delle cose più attrattive è il museo della Toyota, ecco che quindi alcuni di noi, anche per riposarsi dopo tanti giorni a tutta, decidono di rimanere in città per visitare questo museo e qualche altro luogo di Nagoya.
Tutti gli altri, tra cui chi vi scrive, si muovono invece verso l’ennesimo Shinkansen. Da Nagoya si torna verso Kyoto e Osaka ma si tira dritto.. meta della giornata è Himeji.
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Eccoci a Himeji! E come si esce dalla stazione si vede il motivo per cui siamo venuti qui. Il famoso e stupendo castello che domina la città, uno dei meglio conservati del Giappone
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Entriamo dentro le mura e iniziamo a esplorare questo monumento salendo anche in cima tramite ripide scale di legno
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La vista dalla cima verso la stazione
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Carino anche il parco attorno al castello, come sempre grande cura del verde
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È il momento però di spiegare il senso del titolo di questo capitolo. Tutti noi abbiamo fatto il Japan Rail Pass per poter usare per una settimana senza limiti i treni della JR (le ferrovie statali giapponesi). Questo ci ha permesso di fare il cambio giornata per il trekking e decidere di tornare indietro per vedere Himeji. Ma non solo. Tornati in stazione il sottogruppo ha obiettivi diversi “riposarsi”, oppure “shopping”, oppure “Itami”! Che problema c’è? Ognuno scende dallo Shinkansen dove vuole e ci si ritrova in hotel per cena poche ore dopo in un’altra ulteriore città!

Ecco che quindi io e l’erede scendiamo a Osaka e ci dirigiamo in taxi a Itami, il secondo aeroporto di Osaka dedicato ai voli nazionali. Anzi, all’Itami SkyPark! Non saprei cosa dire.. forse lo spotting point realizzato per appassionati più bello al mondo??
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Un paio di foto aeronautiche per testimonianza
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Incredibile vedere cosa hanno costruito per chi ha la nostra strana passione! Ma non siamo i più strani secondo me… questo signore che corre con un gufo in testa non scherza
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Fatta qualche foto io e Davidino prendiamo bus+treno regionale+Shinkansen e arriviamo a Nagoya 10 minuti dopo il gruppo delle ragazze che sono andate a fare shopping e vedere altri luoghi di Kyoto. Di seguito qualche foto di Debora da Kyoto
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Chiudo il capitolo con, nuovamente, la veduta dalla camera dell’hotel di Nagoya. Versione notturna e versione mattutina con cielo limpidissimo.
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CAPITOLO 6: "HAI NOTATO IL METEO?" - IL FUJI DAL TRENO, IL FUJI DAL MARE, L'ARRIVO A TOKYO



Questa domanda è quella che io e Rod ci siamo fatti appena incontrati a colazione. L’ultima foto del precedente capitolo testimonia esattamente ciò che speravamo dal punto di vista meteorologico per questa giornata.
Facciamo colazione, raccogliamo i bagagli e andiamo a prendere l’ultimo Shinkansen del viaggio.
Pochi minuti dopo Nagoya il treno si ferma a Toyohashi e salgono decine di persone. Tutti i posti sono pieni, soprattutto quelli dal lato sinistro. Ecco che quindi, per sicurezza, iniziamo ad occupare tutti i finestrini dalle porte del lato sinistro rimanendo in piedi per parecchi minuti in attesa di uscire da una galleria dopo Shizuoka.

Ma perché tutto questo? Bè… ecco il perché:
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L’emozione di vedere il Fuji così bene è grande tanto che iniziamo a saltare da un finestrino all’altro per più vagoni occupando e monopolizzando la veduta. I locals sembrano fregarsene dello spettacolo del vulcano innevato mentre noi siamo carichissimi (a parte qualche membro del gruppo che è rimasto leggermente appisolato) e scattiamo centinaia di foto.
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Arriviamo a Shinagawa. Siamo praticamente nella prima periferia di Tokyo. Dato che la giornata è così bella decidiamo di non andare in hotel a Shinjuku ma lasciamo le valigie proprio nella stazione di Shinagawa per tornare indietro verso il mare.
Treno per Ofuna e poi… una delle rarissime monorotaie appese al mondo fino ad Enoshima!
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Io e Rod che festeggiamo Bologna-Inter 1-0 e la monorotaia imitandone l’essere appesi
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Eccoci alla stazione capolinea della monorotaia ad Enoshima. Siamo praticamente al mare ma la cosa bella è che… anche da qui si vede il Fuji! C’è sì un po’ di foschia ma il gigante è lì, stupendo e magnifico!
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Essendo al mare ecco che ci sono scorci mare/monte davvero simpatici
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Curiosamente non ci sono gabbiani ma dei falchi davvero eleganti
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Due bolognesi e un Fujisan
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Un ultimo scatto spiaggia-mare-montagna con la neve
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Con il treno/Tram della Enoshima andiamo verso Kamakura. Ci sono altre spiagge ma non abbiamo il tempo di vederle se non rapidamente dalle vetrate del trenino. A Kamakura andiamo ad ammirare Kotoku-In, tempio con enorme statua del Buddha.
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Ci sono anche questi cartelli super dettagliati per mostrare la quota altimetrica e le vie di fuga in caso di tsunami
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Dal tempio andiamo a piedi alla stazione della JR di Kamakura e da lì treno verso Shinagawa per riprendere i bagagli. Eccoci nel marasma dell’ora di punta
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Arriviamo in orario aperitivo nel nostro hotel di Tokyo. Siamo nel quartiere di Shinjuku e dopo il check-in facciamo una prima passeggiata per cenare nell’enorme capitale giapponese.
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Ecco invece la vista dalla nostra camera, il palazzo di fronte a noi è quello del governo metropolitano di Tokyo che ha poi una torre nord e sud. Su quella sud ci saliremo poi nei giorni successivi per vedere il panorama.
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Dall’hotel passiamo sotto i palazzi di Shinjuku per andare nell’omonima stazione ferroviaria (la più trafficata al mondo) e prendere il primo di altri 3 treni… ma questo lo descriveremo nel prossimo capitolo.
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CAPITOLO 7: FUJI MON AMOUR



Questa volta il titolo del capitolo non lascia spazio all’immaginazione. Da Tokyo si parte in direzione ovest e dopo tre treni avvistiamo la grande montagna davanti a noi. La giornata di oggi è l’ultima per cui abbiamo a disposizione il JR Pass per cui lo sfruttiamo al massimo recandoci nella zona a nord-est del monte Fuji, sicuramente la più turistica per chi vuole godersi la montagna.
È già spettacolare l’avvicinamento
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Stavolta siamo tutti svegli e il trenino è lento e vediamo il vulcano piano piano ingrandirsi avvicinandosi alla nostra prima meta.
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Scendiamo a Shimoyoshida, siamo abbastanza in alto come quota sul livello del mare e quindi i fiorellini sono ancora belli presenti e colorati!
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Il nostro obiettivo è salire alla Pagoda Chureito, uno dei luoghi più iconici del Giappone per via della scenografia che si può ammirare. La combo perfetta per il depliant turistico: Fuji, Ciliegi in fiore e pagoda/monumento.
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Ma se dal treno e dal paese ai piedi della salita verso la pagoda la montagna era completamente sgombra ecco che salendo nel giro di pochi minuti il Fuji si copre ma questo non toglie fascino alla location sebbene il dietro le quinte è un’enorme quantità di turisti
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A questo punto il programma avrebbe previsto di dirigersi poco più a nord per godersi i panorami da uno dei laghi che si trovano vicini al Fuji, il lago Kawaguchi. Ma le nuvole che vediamo dalla pagoda e che vediamo aumentare sulla montagna ci fanno preoccupare, varrà la pena di andare fino al lago?
Alcuni di noi decidono di andare a fare qualche giro di montagne russe nel vicino parco divertimenti Fuji-Q Highland. Provo a controllare la webcam del lago e… colpo di scena! Dal lago la cima si vede ancora, che dire.. proviamo ad andarci, male che vada ci godiamo il lago e torniamo indietro dopo pranzo!
Arriviamo alla stazione capolinea della Fujikyu Railway e la montagna è completamente coperta, saliamo sul bus che ci porta dalla sponda opposta del lago in circa 25 minuti di tragitto fino a Oishi Park. Incredibile ma vero! Negli ultimi 10 minuti di viaggio in autobus torniamo a vedere quasi per intero la cima del Signor Fuji!

Scendiamo dal bus e ci godiamo Oishi Park, parchetto sul lungo lago ricco di piante e fiori in cui possiamo scatenarci con le fotografie paesaggistiche.
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Le condizioni migliorano pure
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Si sta divinamente e lo scenario è magnifico, ad aver avuto il tempo sarebbe stato bello fare tutto il lungo lago a piedi fino alla stazione ma i tempi sono stretti e il viaggio di ritorno fino a Tokyo lungo.

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CAPITOLO 8: L'AMENA CITTA' DI TOKYO E IL RITORNO VERSO CASA



Tornati da Kawaguchi arriviamo a Shinjuku che è già buio e ci accolgono le luci della città e qualche buffa giapponesata
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Godzilla ci scruta dall’alto
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Dopo la cena nanna per recuperare le forze in vista degli ultimi giorni in Giappone interamente dedicati ad esplorare Tokyo.

Come avrete visto sinora non ci sono mai state foto “piovose”. Come meteo siamo stati fortunati e la pioggia ci ha graziato in tutte le giornate in cui eravamo più in giro. Ecco che il 23 Aprile, il primo giorno completamente passato a Tokyo, il meteo si presente bagnato con momenti di discreto diluvio. Poco male, la pioggia in città non è un grosso problema tra negozi, tunnel, metropolitane etc..
Prima meta è l’Arimaston Builing, l’edificio più storto del mondo
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Passiamo vicino alla Tokyo Tower, molto simile a qualcos’altro che ci spiegherà Ciso
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Un’altra cosa carina che vediamo è l’orologio realizzato da Miyazaki in funzione con tante parti meccaniche e luci che regalano tre minuti di spettacolo sotto la pioggia
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Ovviamente non poteva mancare un salto al Pokemon Center
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Per il resto la cosa più suggestiva dal punto di vista dei panorami sono i palazzi che a volte spariscono nelle nuvole.
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In una giornata del genere ci si dedica anche allo shopping e per questo il gruppo si divide a seconda della “lista della spesa”. Alcuni del gruppo si muovono verso la zona di Jimbocho, il quartiere delle librerie. Lungo la via principale librerie una dietro l’altro di tutti i tipi, dalle piccoline a palazzi con ogni piano dedicato a un settore diverso. In una di quest’ultime io e Rod semplicemente andiamo giù di testa nel vedere che esiste un piano dedicato SOLO a cose inerenti ai treni. Dai dvd delle linee ai cd dei jingle delle stazioni, dai carrelli del cibo alle posate a forma di treno… c’è di tutto: anche le maniglie della metro comodamente acquistabili
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Con l’arrivare della sera ci godiamo due cose che almeno una volta sono da fare a Tokyo in orario serale. La prima è ammirare dall’alto il celeberrimo Shibuya Crossing
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Statua di Hachiko a Shibuya
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L’altra è godersi le luci della metropoli dall’alto. Ci sono tantissimi palazzi su cui salire, noi andiamo nel palazzo del governo metropolitano che è di fronte al nostro hotel in quanto gratuito. La vista è mozzafiato, la città non sembra avere confini!
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Penultimo giorno: di prima mattina andiamo al mercato del pesce di Tsukiji
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Pesce, crostacei e frutti di mare in ogni dove. Ma la cosa più bella è la preparazione del sashimi o del sushi in diretta. Alcune foto sono “rubate”, non tutti i venditori avevano piacere ad essere ripresi.
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Da qui ci spostiamo poi nel cuore di Kyoto. Attraversiamo l’Hibiya Park
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Subito a fianco attraversiamo il grande fossato che.. circonda il Palazzo Imperiale
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Ovviamente si può vedere solo da fuori
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I nostri omaggi all’imperatore.
Da sx verso dx in piedi: Silvia, Ivano, Tiziana, Davidino (in diagonale), Alessia, Rod, Anna, Muscolo (Andrea), Marco; in ginocchio il sottoscritto, Greta, Leo, Luisa, Samu e Deb!
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Nuovamente il gruppo si divide in base ai propri interessi. Io e Rod, in modo consapevole, e Davidino, non del tutto, dedichiamo il pomeriggio al mondo dei trasporti (strano vero?). Se non abbiamo molta fortuna cercando di chiedere uno slot sulla rotta BLQ-HND nel palazzo dell’ente civile per l’aviazione giapponese ci rifacciamo visitando l’enorme negozio di modellismo ferroviario Hobby Center Kato. Tra le piccole case ecco apparire un treno
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Dentro il negozio non si vendono solo modellini ma ci sono anche grandi plastici con treni gironzolanti. Uno di questi plastici è però “vuoto”. Scopriamo poi che è una pista per chi vuole noleggiare un trenino da provare oppure portare i suoi da casa. Noi dopo un paio di acquisti veniamo omaggiati da 25 minuti di prova sul tracciato. Rod è talmente carico che si fa cazziare cercando di agganciare i carri dello Shinkansen modellino che abbiamo testato.
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Dai trenini modellino a quelli veri. Ci spostiamo nel famoso quartiere di Akihabara per cercare di cogliere dal ponte Shohei o dal ponte Hijiri una “tripletta”. Tre treni di tre linee diverse contemporaneamente. Ci riusciamo da entrambi i ponti… la cosa bella è che non siamo i soli ad appostarci per fare qualche foto da questi punti!
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Recuperiamo le consorti e torniamo, per cena e karaoke, verso Shibuya.

La mattina successiva è l’ultima, check out e si esce per l’ultimo giorno in città. Anzi, escono per l’ultimo giorno in città. Vi lascio qualche foto di Debora che testimonia alcune delle cose che gli altri hanno visto come il tempio Senso-Ji
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Bè io l’ultimo giorno sono andato ad Haneda a fare qualche foto eccheccavolo… non potevo non gustarmi qualche ora nell’aeroporto più trafficato del Giappone. Meteo bruttino ma ne vale la pena comunque!
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Un paio di foto come testimonianza anche da qui
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La sera arrivano anche gli altri al terminal 3. Vediamo anche questa terrazza in versione serale prima di scendere poi per tornare verso casa con Emirates.
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Finisce qui questo racconto. Pensavamo che il Giappone fosse stupendo ma non così piacevole da vivere! Ci ha anche già colpito la nostalgia e non vediamo l’ora di tornarci!

P.S. Chissà se qualcuno dei miei compagni di viaggio vorrà arricchire questo TR con qualche altra nozione o foto, non sarà facile convincerli ma mai dire mai!

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MessaggioInviato: 26/05/2025, 17:15 
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Per curiosità per fare casa-casa in questo viaggio come mezzi di trasporto ho contato:

5 monorotaie
13 bus
4 aerei
29 treni
23 metro
3 taxi

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MessaggioInviato: 27/05/2025, 14:27 
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Provo a rispondere così, se no mi perdo

Capitolo 1: la riccanza fa da padrone, ma vince la foto del selfie dei due talebani :lol:

Capitolo 2: Già si inizia con l'ordine e la pulizia Giapponese che purtroppo qui da noi non c'è nemmeno l'ombra.
Quell'airone non sa più cacciare per colpa del cibo dato dai turisti :)

Capitolo 3 e 4: Beh che meraviglia di natura e colori

Capitolo 5: beh da appassinati di aerei, si può solo che rimanere a bocca aperta per quello spotting point.

Capitolo 6 e 7: Beh sua maestà imbattibile. Logicamente i locals non si emozionano più dopo averlo visto milione di volte.
Che colori e paesaggi con i cigliegi

Capitolo 8 e 9: I posti cemento e caos non li amo, però sicuramente Tokyo ha cose interessanti per passarsi il tempo!

Beh che dire un bel bel giro per il Giappone. Complimenti per l'organizzazione, sopratutto quando si è in tanti 8)

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MessaggioInviato: 27/05/2025, 21:05 
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Capitolo 1: viaggio top direi!

Capitolo 2: i giardini del santuario son favolosi!
Anche il tempio non scherza come bellezza...soprattutto le foto naturalistiche.
Parco di Nara con giusto qualche cervo

Capitolo 3: molto carino il paesino di Magome!
Percorso trekking immerso nella natura...top!

Capitolo 4: il santuario in veste serale è davvero suggestivo. Avete salutato le bertucce.

Capitolo 5: imponente il castello!

Capitolo 6: Fuji che splendore direi!
Che impressione quella monorotaia appesa!

Capitolo 7: scenario stupendo!

Capitolo 8: Tokyo Tower...mi ricorda Berlino

Che viaggio! Proprio bello e direi ben azzeccato sia come luoghi che meteo!
Ah ovviamente unire le tue due passioni aerei e treni...beh..top direi!

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Bene Bene


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