Ieri sera, intorno alle ore 20.00, un velivolo da caccia F-16 dell’Aeronautica Militare, impegnato in una missione addestrativa, è precipitato in mare al largo della costa siciliana. Le comunicazioni con il pilota, maggiore Maurizio De Angelis, si sono interrotte mentre il velivolo si trovava a circa 15 miglia a largo dell’Aeroporto di Trapani Birgi. Il luogo dell’incidente, tra Levanzo e Marettimo, in quel momento era interessato da una perturbazione meteorologica. Il pilota, che al momento dell’emergenza si è lanciato, è stato individuato dall’equipaggio di un elicottero HH-3F del 15° Stormo grazie al segnale proveniente dal "crash beacon", un dispositivo di sicurezza che trasmette la posizione del pilota in caso di emergenza. Il maggiore De Angelis, è stato quindi recuperato in mare da una motovedetta della Capitaneria di Porto che ha operato in continua e stretta sinergia con l’equipaggio dell’elicottero. Il pilota è in condizioni fisiche soddisfacenti ed è attualmente ricoverato presso una struttura ospedaliera del luogo. Al momento dell’incidente il velivolo stava rientrando all’aeroporto di Trapani dopo una missione addestrativa notturna nella quale erano impegnati anche altri caccia F-16 dello Stormo. Il velivolo coinvolto è in forza al 18° Gruppo di Volo del 37° Stormo, di base sull’aeroporto militare di Trapani Birgi, uno dei due reparti della difesa aerea che impiegano il caccia F-16. Le operazioni di ricerca e soccorso sono state coordinate dalla Capitaneria di Porto, dal Comando Operativo delle Forze Aeree di Poggio Renatico, nei pressi di Ferrara, e dalla Sala Operativa del 37° Stormo. Nel soccorso sono state impegnate tre motovedette della Guardia costiera, una dei Carabinieri e una della Polizia, oltre a un elicottero HH-3F dell’82° Centro Combat Search and Rescue (C-SAR) dell’Aeronautica Militare. L’Aeronautica Militare ha disposto un’inchiesta interna per investigare sulle cause dell’incidente.
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