dal Sole 24 Ore di Oggi
L’INTERVISTA. NAZARENO VENTOLA. PARLA L’AD E DG DELL’AEROPORTO MARCONI: «PIANO DI AMPLIAMENTO DELLO SCALO: NUOVE AREE TERMINAL, PIAZZALI CARGO E NUOVI PARCHEGGI MULTIPIANO, SALE IMBARCO AMPLIATE» «Per Bologna 100 milioni di investimenti entro il 2024»
Ilaria Vesentini
«Siamo caduti da un punto altissimo, ora stiamo rimbalzando, dopo il baratro della pandemia, e ci prepariamo per tornare ancora più in alto dal 2024». Inizia così la chiacchierata con Nazareno Ventola, amministratore delegato e direttore generale di Aeroporto di Bologna. Società controllata dalla Camera di commercio felsinea (39%) e da Atlantia (29%), quotata dal 2015 a Milano sul segmento Euronext Star, che gestisce lo scalo Guglielmo Marconi, il crocevia dei cieli padani, hub internazionale che pre Covid era arrivato a trasportare 9,4 milioni di passeggeri e a piazzarsi al settimo posto in Italia. Ed è già tornato nel 2022 a 8,5 milioni di utenti, con un +86% di traffico anche in gennaio 2023.
Ce la farete a reggere una ripresa dei traffici tanto rapida, con una infrastruttura satura e un piano di espansione posticipato di tre anni a causa del Covid?
Abbiamo sfruttato i due anni bui dell'emergenza sanitaria per concentrarci sui temi della sostenibilità e dell'innovazione, i due pilastri del nostro sviluppo condensati nel nuovo marchio BLQ Innovability - che abbraccia aspetti sociali, ambientali ed economici – accelerando un percorso che avevamo già avviato e che da subito ci porterà a essere più efficienti e “capienti” anche a parità di struttura. Abbiamo bruciato cassa per due anni a causa del Covid (13,6 milioni di euro di perdita nel 2020, 6,7 milioni nel 2021, dopo un utile di 20,9 milioni di euro nel 2019, ndr) ora siamo tranquilli anche finanziariamente e possiamo ripartire con il piano di ampliamento, abbiamo ricominciato a produrre cash flow a possiamo contare sulla linea di prestito della Bei per 90 milioni di euro a sostegno del piano di investimenti.
Quali saranno i primi interventi in cantiere?
La premessa è che non abbiamo mai smesso di investire, anche nei due anni di Covid la società ha speso quasi 40 milioni di euro sull’infrastruttura, che diventeranno 100 milioni da qui al 2024, all'interno del masterplan al 2030 che prevede complessivamente 200 milioni di euro di investimenti tra nuove aree terminal, piazzali cargo e nuovi parcheggi multipiano. [b]Dalla stagione estiva 2023 partiranno i lavori per ampliare le sale imbarco e arrivi nell'area Shengen, dopo i controlli di sicurezza, a parità di spazi complessivi. Mentre sull'area extra Schengen inizieremo a lavorare tra tre anni. [/b]Già dalla primavera riqualificheremo i controlli di sicurezza con un incremento rilevante della capacità e velocità di gestione grazie alle apparecchiature a controllo radiogeno EDS che non richiedono più di togliere i liquidi dai bagagli. Se saremo bravi e fortunati nel 2025 avremo un terminal sempre di 60mila mq ma molto più efficiente in grado di gestire 10,5-11 milioni di passeggeri.
Il rischio è che a paralizzare il traffico aereo siano i cantieri infrastrutturali dentro la città
Lo abbiamo messo in preventivo, sono in partenza i lavori della nuova linea del tram e quelli del passante di mezzo sull'asse autostrada-tangenziale, i punti di accesso all’aeroporto ne risentiranno, sarebbe ipocrita negare dei disagi, vanno comunicati in modo chiaro e anticipato agli utenti. Abbiamo per fortuna il People Mover, la navetta su rotaia sopraelevata che ci collega alla stazione AV, progetto eccellente per quanto tormentato e siamo dentro alla start-up UrbanV con Aeroporti di Roma per arrivare ad avere anche a Bologna un vertiporto e offrire alla clientela high spending la possibilità di spostarsi dalla pista aerea alla fiera o al circuito di Imola con elicotterini, droni e mezzi a decollo verticale.
Il Marconi non ha un rapporto facile con la città di Bologna, dista solo 6 km dalle Due torri, a proposito di sostenibilità…
Stiamo lavorando su diversi progetti per ottimizzare le operazioni di atterraggio e decollo, limitandole nelle ore notturne e abbattendo la tassa rumore per chi sceglie le piste più lontane dai centri abitati e abbiamo affidato a Enav un nuovo studio. Oltre che sul rumore stiamo lavorando sulle emissioni, con un progetto di controllo dell'aria affidato anche alle api, non solo ai sensori hi-tech. Vogliamo anticipare l'obiettivo della neutralità carbonica al 2030, siamo già al “Livello 3+ Neutrality” certificato dall'associazione europea dei gestori aeroportuali e stiamo progettando l'installazione di un grande parco fotovoltaico (fino a 20 MW) sul sedime aeroportuale. E siamo anche il primo aeroporto certificato in Italia sulla parità di genere, con un punteggio di 100/100 (su 500 dipendenti diretti, il 44% di quadri e dirigenti è rappresentato da donne), con accordi strutturali di smart working e mobilità green.
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