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 Oggetto del messaggio: Articolo sul Corriere
MessaggioInviato: 23/02/2011, 13:09 
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Non è una città per low cost. «Che manchi la promozione della città è un dato di fatto — racconta Celso De Scrilli, presidente di Federalberghi e numero due di Ascom —. Non siamo capaci di raccontare agli altri quello che c’è in città». Per il Marconi l’arrivo di Ryanair è stata una manna dal cielo. Non si può dire lo stesso per la città che gira attorno.

Siamo al 27 ottobre del 2008 quando la compagnia, con sette nuove rotte, arriva in pompa magna sotto i portici. «Bisogna andare verso il concetto di città "24 ore su 24". E non siamo impreparati: serve un nuovo modo di vivere la città», diceva l’allora assessore al turismo di Palazzo d’Accursio, Maria Cristina Santandrea. Parole che sono rimaste lettera morta. Due anni dopo le tratte coperte dalla compagnia di Michael O’Leary sono diventate 34. La città non se n’è quasi accorta perché, sostanzialmente, è rimasta la stessa.

Mentre il Marconi continua ad inanellare record. A fine 2010 i passeggeri sono arrivati a quota 5.551.669 con una crescita del 15,5 per cento rispetto all’anno precedente che già aveva registrato un boom. Nel 2009 i viaggiatori erano 4.782.284 con una crescita del 13,2 per cento rispetto ai 4.225.446 passeggeri del 2008. In sostanza nell’ultimo biennio al Marconi sono transitate 1.286.233 persone in più. Un tesoretto che la città non ha sfruttato quasi per nulla. Lo dice il paragone con i dati sugli arrivi nel capoluogo. Nel 2008 i viaggiatori turistici che con ogni mezzo (auto, treno o aereo) passavano sotto le Due Torri almeno una notte erano 833.488. Il 2009, l’anno peggiore per il turismo globale, ha fatto registrare una crescita del 2,87 per cento con i viaggiatori che sono arrivati a quota 875.375 mila. Gli ultimi dati disponibili, che arrivano fino all’agosto dello scorso anno, dicono che la crescita si è attestata sull’8,56 per cento. A fine estate i viaggiatori capitati in terra bolognese erano 589.631 rispetto ai 543.137 dello stesso periodo dell’anno passato. Un’incremento c’è: ma se negli ultimi due anni il Marconi cresce del 28,5 per cento.

Il turismo in direzione Bologna appena di un terzo. E attenzione: il dato prende in considerazione chi si ferma almeno una notte. Tradotto: molti di quei 589 mila dormono una notte e poi salutano. Non cambia nemmeno la tendenza sull’occupazione delle camere nelle strutture alberghiere. In media chi arriva sotto le Due Torri dorme 1,6 notti. «Un dato che è uguale da almeno 25 anni», continua De Scrilli. Ma anche l’offerta alberghiera è cambiata pochissimo. Gli alberghi a 5 stelle nel 2009 erano 2 così come gli ostelli della gioventù che, per usare un eufemismo, non sono esattamente posizionati in centro città. Quelli a 4 stelle sono 32 e offrono complessivamente 6.643 posti letto. Mentre se si sommano quelli a una e due stelle (400 più 471) si arriva appena a 871. Alla faccia del low cost. E il dato interessante, infatti, arriva dagli esercizi extralbergheri (campeggi, affittacamere, agriturismi, ostelli, bed &breakfast e appartamenti) che sugli arrivi, ad agosto del 2010, hanno fatto registrare un aumento del 20,48 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (7.525 del 2020 contro 7.125). Crescono anche il numero delle notti trascorse che sono passate dalle 16.287 del 2009 alle 19.684 dell’ultimo anno. Un segnale che il turismo sotto le Due Torri è cambiato parecchio. Ma mentre il Marconi vola, la città ha «preferito» rimanere a terra.

Marco Madonia

http://corrieredibologna.corriere.it/bo ... 4725.shtml

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 Oggetto del messaggio: Re: Il Marconi corre, Bologna meno
MessaggioInviato: 23/02/2011, 13:30 
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Mio commento...si per attrarre turismo bisognerebbe fare ancora di più,perchè Bologna è una città bellissima e può offrire tanto.

Questo articolo mi sembra troppo tragico...io che per vari motivi giro il centro,non ho mai sentito così tanto parlare in straniero,credo anche che ci sia stato un aumento dei cosidetti studenti erasmus.
E' difficile girare per il centro e non sentire parlare spagnolo 8)

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 Oggetto del messaggio: Re: Il Marconi corre, Bologna meno
MessaggioInviato: 23/02/2011, 14:35 
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Bisogna anche guardare da che parte tira il giornale che hai quotato :wink:

In ogni caso sottolineo due cose:
1- il viaggiatore medio Ryanair (o qualsiasi altra low cost) è una persona attenta alle spese e mediamente bassa di età (quindi è altamente probabile che sia studente), quindi gli hotel a 4 stelle sono i meno indicati..Ci vorrebbero più 2/3 stelle e ostelli in città...
2- un volo Ryanair (o simile) non per forza è pieno al 100% di turisti..Spesso si pretende che per 189 pax in arrivo, siano tutti turisti diretti in città..Quella tipologia di volo si chiama charter incoming e come si nota dal mio post "summer 2011" ce ne saranno alcuni tipo il Malmoe Aviation da Malmoe...Un volo low cost invece è facile che trasporti:
-turisti diretti sia in città, sia in provincia
-studenti Erasmus (quindi gente che non riempe gli hotel)
-VFR (Visit Friends & Relatives - in visita di amici e parenti)
-bolognesi in viaggio
-piccola componente business
Quindi non certo tutta gente che soggiorna in albergo, ma che comunque è facile esca nei locali, ceni al ristorante, usi il trasporto pubblico o noleggi un'auto.
Dovremmo guardare i dati e sentire i pareri di tutte le categorie commerciali in città, non solo gli hotel...

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 Oggetto del messaggio: Re: Il Marconi corre, Bologna meno
MessaggioInviato: 23/02/2011, 15:08 
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tHOmMY ha scritto:
2- un volo Ryanair (o simile) non per forza è pieno al 100% di turisti..Spesso si pretende che per 189 pax in arrivo, siano tutti turisti diretti in città.....


Infatti basta per esempio vedere i voli Rayanir per il sud italia,ma appunto anche quelli per la spagna usati anche per l'erasmus.

tHOmMY ha scritto:
...Un volo low cost invece è facile che trasporti:
-turisti diretti sia in città, sia in provincia
-studenti Erasmus (quindi gente che non riempe gli hotel)
-VFR (Visit Friends & Relatives - in visita di amici e parenti)
-bolognesi in viaggio
-piccola componente business


Più anche passeggeri che arrivano da fuori regione e partono da BLQ


tHOmMY ha scritto:
Quindi non certo tutta gente che soggiorna in albergo, ma che comunque è facile esca nei locali, ceni al ristorante, usi il trasporto pubblico o noleggi un'auto.
Dovremmo guardare i dati e sentire i pareri di tutte le categorie commerciali in città, non solo gli hotel...


Magari avere più spesso dei dati riferiti negli anni,ma si fa sempre una fatica a far uscire qualcosa dalle stanze dei bottoni,unito al fatto che ormai tutta la stampa è schierata e quindi bisogna valutare come mettono giù le notizie.

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 Oggetto del messaggio: Re: Articolo sul Corriere
MessaggioInviato: 23/02/2011, 23:46 
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Per contro, la mitica Gualtieri risponde:

Cita:
«Bologna impari da Bilbao o Siviglia»
Gualtieri: Due Torri poco conosciute, si può fare di più

«Bologna non ha nulla da invidiare a città come Valencia o Bilbao». Parola di Giuseppina Gualtieri. Lei, da quasi quattro anni al vertice del Marconi, si gode record su record. L’anno scorso, dopo un lungo tira e molla, ha strappato il rinnovo annuale. Questione che si riproporrà quest’estate. Intanto l’aeroporto vola e la città (vedi alla voce People mover) resta ferma. Anche sul turismo.
Presidente, qual è il contributo del Marconi per il turismo?
«Il nostro compito non è lo sviluppo turistico ma quello del traffico aereo. Detto questo, nel rispetto dei rispettivi ruoli, facciamo la nostra parte molto volentieri. Abbiamo affidato a una società esterna specializzata nell’analisi di mercato, la Bds, uno studio sull’impatto turistico che produce il nostro aeroporto».
Quali sono i risultati?
«Nel 2010 i passeggeri del Marconi sono stati di poco superiori ai 5 milioni e mezzo. Di questi gli arrivi si sono attestati 2.700.000 mentre 1.400.000 sono i passeggeri incoming, quelli che risiedono fuori dalla catchment area (il bacino d’utenza, ndr)».
Chi arriva a Bologna dove va?
«Il 70 per cento di chi atterra al Marconi ha come destinazione di base la nostra città. La percentuale arriva all’80 per cento se prendiamo in considerazione tutta l’Emilia-Romagna. Il restante 20 per cento si divide nell’ordine tra Toscana, Lombardia, Veneto, Liguria e Marche».
Da dove arriva chi atterra a Bologna?
«Il grosso arriva dall’Europa. Credo lo si noti anche passeggiando in città. I Paesi di provenienza sono in particolare Spagna, Germania, Regno Unito e Francia. Il 35 per cento, invece, arriva dal sud Italia o dalle isole. I voli extraeuropei rappresentano il 3 per cento».
Cosa ci dicono questi dati?
«Che il Marconi è cambiato profondamente. Prima il nostro traffico era principalmente outgoing e legato al business. Adesso, invece, il settore leisure è diventato molto importante. Del resto era inevitabile che fosse così».
Che cosa vuol dire?
«Il turismo in questi anni è cambiato profondamente. Non solo per la crisi. Una volta le mete in Europa erano quelle città come Londra, Parigi, Barcellona. Adesso grazie ai voli low cost sono entrati nei circuiti turistici città medio-piccole come Bilbao o Siviglia. Ecco, penso che noi non abbiamo nulla da invidiare a Siviglia. Bologna deve diventare così e ha tutte le caratteristiche per esserlo».
Ma Bologna è conosciuta all’estero?
«Bisognerebbe fare di più, a partire dall’analisi del fenomeno. Ci vuole una strategia comune».
Voi per esempio che cosa fate?
«Nell’accordo con Ryanair abbiamo sviluppato il sito flytobologna.com che ci sta dando grandi soddisfazioni perché è collegato con quello della compagnia irlandese che è uno tra i più cliccati del mondo. Poi siamo molto contenti dell’accordo con il terminal delle crociere di Ravenna che ci consentirà di attrarre un grande bacino turistico in un segmento molto particolare. Che vuol dire migliaia di persone che passeranno da Bologna. Credo che sia giusto proseguire con questa scelta di sviluppo».
Ma il turismo quanto è importante per Bologna?
«Molto. A maggior ragione viste le difficoltà globali del settore fieristico e di quello manifatturiero. Nella nostra città il tema del turismo dovrebbe essere una priorità assoluta e Bologna. Si tratta di una grande opportunità per la quale dobbiamo lavorare tutti insieme».

http://corrieredibologna.corriere.it/bo ... =correlati

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 Oggetto del messaggio: Re: Articolo sul Corriere
MessaggioInviato: 25/02/2011, 16:45 
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Anch'io credo che comunque dei passi in avanti ci siano stati e di stranieri ne abbiamo di più, anche se qualche ostello in centro ci starebbe bene soprattutto per i ragazzi!

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 Oggetto del messaggio: Re: Articolo sul Corriere
MessaggioInviato: 26/02/2011, 12:45 
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L'intervista alla Gualtieri è ottima...al confronto del primo articolo che lascia proprio il tempo che trova...
Il turismo in questo periodo di crisi e poche entrate,può essere una bella risorsa!

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 Oggetto del messaggio: Re: Articolo sul Corriere
MessaggioInviato: 26/02/2011, 14:15 
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La sezione non è quella giusta per portare avanti la discussione, ma questo è quello che è stato pubblicato oggi su Il Resto del Carlino

Cita:
Turismo cresce del 6%
Nel 2010 ben 3 milioni di presenze
Boom di spagnoli


Il periodo più fortunato per i flussi turistici è quello di settembre-dicembre e maggio. Tra gli stranieri, cresce la 'colonia' iberica sotto le Due Torri

Bologna, 25 febbraio 2011 - Il turismo sotto le Due Torri non risente della crisi. Sono stati oltre un milione e mezzo (per l’esattezza 1.532.925, +6,4%) gli arrivi e 3.218.756 (+5,9%) le presenze di turisti a Bologna e provincia nel 2010.

I numeri. Il periodo più fortunato per i flussi turistici è quello di settembre-dicembre e maggio. Rispetto al 2009, gli arrivi sono aumentati soprattutto in citta’ (+8,33%), hinterland (+6,97%), Valle Samoggia (+5,54%) e Circondario imolese (+5,31%). La concentrazione dei flussi si e’ avuta nel periodo settembre-dicembre e in maggio; Emilia-Romagna, Lombardia e Lazio si confermano le prime tre regioni da cui provengono i clienti italiani; aumento degli arrivi anche da Piemonte (+7,88%) e Marche (+6,44%), e incremento del 10% dalla Calabria.

Il 35% degli arrivi e il 37% delle presenze è stato rappresentato da stranieri. Tra questi, sono in aumento gli spagnoli, aumentati del 30% su arrivi e presenze: in questo modo, la Spagna si attesta al secondo posto come bacino straniero di provenienza dopo la Germania e scavalcando, rispetto al 2009, la Francia.

La permanenza media rimane costante sui 2,1 giorni. Al 31 dicembre scorso erano presenti a Bologna e provincia 1.349 esercizi ricettivi (334 alberghieri e 1.015 extra-alberghieri), 34.748 letti, 19.226 camere e 17.214 bagni.
http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna ... ioni.shtml

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 Oggetto del messaggio: Re: Articolo sul Corriere
MessaggioInviato: 26/02/2011, 14:28 
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Vai Spagna!!

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 Oggetto del messaggio: Re: Articolo sul Corriere
MessaggioInviato: 28/02/2011, 17:12 
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I dati sono buoni, anche se c'è tanto da lavorare...Bologna non è una città pronta al turismo "di massa", mancano le strutture adeguate. Comunque spero che, partendo da questi dati incoraggianti, la città si dia una mossa :wink:

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Captain Stefano Caini

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