Niente "tunnel" per l´imbarco I tanti ritardi nei lavori dello scalo
Il progettista Voltolini spostato alla security
Al Marconi si tagliano «le dita» (i tunnel che portano i passeggeri direttamente a bordo dell´aereo) per l´ennesima volta e si taglia anche uno dei tecnici di punta, l´ingegner Luca Voltolini, capo dell´ufficio tecnico mandato da due settimane a fare il dirigente della security, che con un tecnico progettista come lui non ha nulla a che vedere. Voltolini, che ha diretto anche l´allungamento della pista, certamente il lavoro più impegnativo e strategico realizzato da Sab in questi anni, non si dice affatto contento di questo trasferimento di mansioni, parlando con gli amici. Infatti non spiega perché è stato trasferito e il suo ufficio diviso in tre settori diversi. Tornando ai fingers, detti anche loading bridges, cioè i passaggi diretti dall´aerostazione agli aerei, che consentono un immaginabile risparmio di tempi e di costi e un miglior servizio ai passeggeri, l´ingegner Voltolini li aveva progettati riuscendo a farli stare davanti all´aerostazione senza che venissero impedite le manovre dei jet sul piazzale, davvero angusto. Ora sono stati rimandati per l´ennesima volta. Previsti già nel progetto originario dei Costanzo, sul quale ci fu anche un´inchiesta penale e qualche arresto, i fingers si faranno secondo il piano dei prossimi cinque anni, però solo attaccati al nuovo molo, ancora da costruire. I fingers però erano presenti nel piano di investimenti 2004-2008, finito nel calderone di tutte le accuse mosse dal direttore Enac Generoso Coraggio a Sab. Costo: 3 milioni e 718 mila euro. Scrive nella relazione tecnica inviata a Enac l´ingegner Voltolini nel luglio del 2007: «Il progetto è fortemente correlato con il progetto di ampliamento dalla sala imbarchi e avanzerà per fasi successive in stretto coordinamento con tale opera. E´ pertanto prevedibile un ritardo», anche se magari si potrebbe riuscire a iniziare i lavori sia dell´area imbarchi sia dei fingers entro il 2008. Ora l´allargamento della sala imbarchi nell´attuale aerostazione (il costo previsto era di 7 milioni e 800 mila euro) non si farà più, perché verrà costruito il nuovo molo. Nella sua famosa lettera agli enti pubblici, resa nota due giorni fa dal gruppo consiliare della Sinistra Arcobaleno, Coraggio afferma che il piano 2004-2008 a lui comunicato dal direttore generale Umberto Chinni e da Voltolini, evidenzia «un grave mancato rispetto del contratto di programma, con un differimento al quadriennio successivo di quasi la totalità degli impegni assunti per realizzare opere già finanziate per 20 milioni di euro». Questo significa, per Coraggio che è «dissonante» con un´azienda «che non è riuscita a realizzare opere ordinarie in quattro anni», riuscire a realizzarne per 200 milioni nei prossimi cinque. Ma quali sono le altre opere mancate e perché? Se metà degli investimenti riguardavano area imbarchi e fingers, erano previste altre sette realizzazioni. Due milioni per ampliamento dei parcheggi aerei, che non s´è fatto. Ora si propone di ampliare anche un altro lato, per un importo di 5 milioni di euro. Una rimessa per i mezzi di rampa è stata abbandonata perché non necessaria. Un primo stralcio del bunkeraggio carburanti deve essere rivisto, perché non più nell´area ex cave Reno, ma in un´altra. L´ampliamento di un´altra area, detta A2, è stata rinviata. L´impianto smistamento bagagli non è stato fatto. Poi c´è bisogno di ampliare anche il pronto soccorso, che non è all´altezza di un aeroporto come il Marconi.
(La Repubblica - Bologna)
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