Un Boeing 737-500 della compagnia di bandiera russa Aeroflot è precipitato nella notte nella regione montagnosa degli Urali provocando la morte di tutte le 88 persone a bordo, fra le quali un cittadino italiano. Come ha precisato la stessa Aeroflot in un comunicato, degli 82 passeggeri che viaggiavano sul Boeing, 21 erano stranieri: un italiano, nove azerbaigiani, cinque ucraini, un francese, uno svizzero, un lettone, un americano, un tedesco e un turco. L'aereo, partito dall'aeroporto Sheremietievo di Mosca, si è schiantato al suolo nella fase di atterraggio a Perm, importante città degli Urali. Squadre di vigili del fuoco prontamnente intervenuti hanno spento un incendio sviluppatosi subito dopo l'impatto al suolo del velivolo, i cui resti hanno in parte ostruito una vicina linea ferroviaria che è stata chiusa al traffico.
DISASTRO - Una squadra di investigatori e tecnici è subito partita da Mosca per far luce sul disastro, anche se al momento non vi sono elementi che possano far pensare a un attacco terroristico o a un atto di sabotaggio. «A bordo vi erano 88 persone, 82 passeggeri e sei membri dell'equipaggio», ha detto Irina Andrianova, portavoce del ministero per le situazioni di emergenza. «Sono morti tutti. Non si sono registrate vittime al suolo», ha aggiunto. Andrianova ha precisato che i contatti con l'aereo si sono persi quando era a una altitudine di 1.800 metri e si apprestava ad atterrare a Perm. Il presidente russo Dmitri Medvedev è stato informato della sciagura dal ministro per le situazioni di emergenza Serghiei Shoigu - hanno riferito le agenzie russe citando il servizio stampa del Cremlino. Il disastro odierno è stato il peggiore ad aver coinvolto un aereo russo da quando nell'agosto 2006 170 persone morirono in un velivolo della Pulkovo Airlines precipitato in Ucraina mentre era in volo da Anapa, sul Mar Nero, a San Pietroburgo. L'ultima sciagura ad aver coinvolto un aereo dell'Aeroflot risale al marzo 1994 quando in Siberia perirono 70 persone.