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 Oggetto del messaggio: Futuro incerto per il Bologna FC
MessaggioInviato: 18/11/2010, 22:21 
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Le ultime notizie a proposito del destino del Bologna calcio non sono buone, auguriamoci ad un mezzo miracolo :shock: :




http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna ... gati.shtml

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 Oggetto del messaggio: Re: Futuro incerto per il Bologna FC
MessaggioInviato: 18/11/2010, 23:16 
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Ho paura che si stia mettendo molto male per il BFC... Porcedda sembrava il salvatore della patria ed alla fine si è rivelato un grandissimo cioccapiatti :evil: :evil: .. Già non eravamo messi bene in classifica, in più ora c'è la penalità dei punti.... Mi sa proprio che l'anno prossimo il Bologna lo andiamo a vedere giocare al Kenndy di S.Lazzaro contro il Casalborsetti... :cry: :cry:

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 Oggetto del messaggio: Re: Futuro incerto per il Bologna FC
MessaggioInviato: 19/11/2010, 0:42 
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Mi sa che siamo di fronte all'ennesimo puffarolo...Non ha mai sganciato soldi suoi ne ai Menarini ne alla squadra,ma ha usato solo i soldi dei dirtti televisivi. Ora il rischio penalizzazione è certo...ma è solo l'inizio...senza soldi a gennaio potremmo perdere tutti o quasi i calciatori e c'è il rischio concreto del fallimento.

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 Oggetto del messaggio: Re: Futuro incerto per il Bologna FC
MessaggioInviato: 19/11/2010, 8:04 
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bel modo di onorare città, tifosi, club e storia

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 Oggetto del messaggio: Re: Futuro incerto per il Bologna FC
MessaggioInviato: 19/11/2010, 13:35 
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Stranamente ieri girava con la scorta...........

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 Oggetto del messaggio: Re: Futuro incerto per il Bologna FC
MessaggioInviato: 19/11/2010, 14:00 
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Oggi ha detto che è colpa sua, che ha sbagliato... e che può capitare... PAJAZ!

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 Oggetto del messaggio: Re: Futuro incerto per il Bologna FC
MessaggioInviato: 19/11/2010, 16:02 
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povero bologna ! mi sa che l anno prossimo dovrò andare a vedere il derby bologna corticella :cry:


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 Oggetto del messaggio: Re: Futuro incerto per il Bologna FC
MessaggioInviato: 19/11/2010, 16:21 
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Lorenzo BLQ ha scritto:
Oggi ha detto che è colpa sua, che ha sbagliato... e che può capitare... PAJAZ!


Ah si si..Capita a tutti :evil:

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 Oggetto del messaggio: Re: Futuro incerto per il Bologna FC
MessaggioInviato: 19/11/2010, 18:43 
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Uno che si è mosso in queste modalità e s'è fatto fregare,vuol dire che non ha poi tutta questa disponibilità di soldi...adesso vediamo se è vero che l'hanno fregato e lui era in buona fede...ma a questo punto ho i miei dubbi...per me è solo un puffarolo e solo persone come il geometra Menarini(persona d'altri tempi,buona e ingenua) poteva cascarci con sto sardo...

Ora questo è solo l'inizio...quì di gente che vuol rilevare il Bologna non se ne vede....senza un bel pò di milioni di euro,si fallisce..ed è probabile che ora si punti proprio al fallimento pilotato per "limitare i danni"

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 Oggetto del messaggio: Re: Futuro incerto per il Bologna FC
MessaggioInviato: 19/11/2010, 22:34 
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Cercate di capire che con i tempi che corrono, gli imprenditori o quelli che si definiscono tali, non vogliono mettere i loro capitali in una causa come il Bologna FC che purtroppo non da nessuna garanzia, es: deve lottare x non retrocedere,e non gareggia in Champions.
Se il Bologna FC era una fonte di reddito e macinava utili se la teneva Cazzola e successivamente la famiglia CoGei, se questa gente non vedeva l'ora di sbarazzarsene un motivo c'era!
Purtroppo capisco i tifosi che porterebbero alla forca questi venditori di fumo :twisted:

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 Oggetto del messaggio: Re: Futuro incerto per il Bologna FC
MessaggioInviato: 20/11/2010, 12:21 
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Si ma le parole IMPRENDITORE e PORCEDDA non stanno insieme neanche a scherzare, è questo il problema...Avere un paio di discoteche non ti fa imprenditore..

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 Oggetto del messaggio: Re: Futuro incerto per il Bologna FC
MessaggioInviato: 20/11/2010, 16:48 
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Zanfo ha scritto:
Ora questo è solo l'inizio...quì di gente che vuol rilevare il Bologna non se ne vede....senza un bel pò di milioni di euro,si fallisce..ed è probabile che ora si punti proprio al fallimento pilotato per "limitare i danni"


Chi vuoi che rilevi una società con tutti questi debiti e problemi? Purtroppo ho paura che si vada incontro ad un fallimento sicuro... Ci lamentavamo tanto dei menarini ed alla fine siamo passati dalla padella alla brace.. che fine ingloriosa per Bologna... Una volta era Basket City ed ora a momenti non sappiamo più cos'è la pallacanestro.. Avevamo una squadra di calcio dignitosa dove sono passati dei campionissimi ed arrivò in semifinale di Coppa Uefa mentre ora siamo qua ad attendere il fallimento... che tristezza.. :evil: :evil:

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 Oggetto del messaggio: Re: Futuro incerto per il Bologna FC
MessaggioInviato: 20/11/2010, 19:00 
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tHOmMY777 ha scritto:
Si ma le parole IMPRENDITORE e PORCEDDA non stanno insieme neanche a scherzare, è questo il problema...Avere un paio di discoteche non ti fa imprenditore..




Vuoi skerzare!!!! Ha ipotecato anche il gregge di pecore :mrgreen:

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 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 22/11/2010, 18:38 
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Lo scenario è veramente sconcertante... ne approfitto per sottoporvi il mio pensiero in merito, sotto forma di prosa che, dato il pomeriggio libero, ho scritto di getto... forse qualcuno di voi l'avrà già letto sul faccialibro...
Stiamo tutti vicini al nostro Bologna, e speriamo che tutto vada per il meglio

"Quando Tifare significa amare"

Di solito abituato a fare buon viso a cattiva sorte, ieri sera con fatica ho trattenuto amare lacrime di rabbia, mentre intorno a me il Bologna subiva, più che i 4 gol rifilatigli dal Napoli, la facile ironia e lo scherno gratuito e sgradevole di tutto il locale per la confusa situazione societaria ed il fallimento dietro l’angolo, nel momento più inaspettato, proprio quando sembrava essere arrivato, dopo 30 anni di sofferenze, il momento della rinascita.
Agli occhi dei miei amici, è parso palese che stessi provando sofferenza fisica.
Il fine di questo lungo discorso parossisstico altro non è che spiegare le ragioni delle mie pene ed esplicitare, in questo brutto momento, una dichiarazione d'amore per i miei colori. Ci arriverò con un lungo ma necessario percorso che spieghi come si possa arrivare a soffrire per una "semplice squadra di calcio".


Il tifo è un qualcosa che ognuno di noi vive dentro di sé in maniera tutta sua, con i suoi rituali, le sue cabale, il suo modo di vivere lo stadio. Per questo, forse, categorizzare e catalogare il tifo è impresa titanica e probabilmente non possibile. Tuttavia distinguo, personalmente, alcune macro aree, trasversali e sovrapponibili con miscugli a volte piacevoli a volte meno. Nessuno si offenda, categorizzare significa per forza di cose generalizzare, mentre il tifare è un mondo fatto di particolari.

a) Il tifoso dello spettacolo: costui di solito tifa per il Manchester, il Chelsea, il Real, il Barcellona o altre squadre dominanti, ha una visione molto limitata del pianeta calcistico e, drogato da una televisione che propone ed esalta solo la segnatura, si diverte a fare il conto dei gol, non soffre, non palpita più di tanto per la partita ma si esalta per una finta inutile, e quando la sua squadra segna non esulta, applaude compiaciuto.
Altre squadre, a suo dire, non sono degne di considerazione, popolate perlopiù da mediocri giocatori che passano la palla senza aver prima fatto il doveroso doppio passo.

b) Il tifoso occasionale: salta fuori solitamente quando la squadra sta attraversando da molto tempo un buon periodo, contribuisce a riempire settori degli stadi che solitamente restano vuoti, è uno che ama vincere facile e si guarda bene dal palesarsi nei momenti di difficoltà. Si può azzardare che porti anche un po’ sfiga, considerando che quando si materializza, si inceppa qualcosa nei meccanismi di squadra, si torna a perdere, mettendo a rischio gli obbiettivi di stagione, ed il tifoso occasionale, con grande scorno, torna nel suo cantuccio, pronto a riportare sfiga quando ci sarà un altro prolungato buon momento. Quando nonostante tutto si porta a casa una vittoria, è fra i primi a salire sul carro dei vincitori. Molte volte si tratta di esponenti politici o del mondo dell’imprenditoria, ma c’è anche tanta gente comune.

c) Il tifoso strafottente: assimilabile ad un occasionale, si sceglie una squadra, probabilmente si tratta di quella che, al momento della scelta, è la più vincente, oppure la squadra diretta antagonista di un amico che vive il calcio con passione. Una volta scelta, la segue con malcelato disinteresse, conosce poco la rosa, appena va a pescare ricordi dalle stagioni passate fa una confusione terribile. Quando la squadra va male, o perde contro di voi, lui in fondo, parole sue, segue il calcio poco o niente, è solo un simpatizzante cui il risultato non fa né caldo né freddo, poi chiede se, a (s)proposito, abbiate visto la Ferrari. Appena gioca contro la vostra squadra, che di solito, purtroppo è inferiore, la settimana di avvicinamento al match è un calvario in cui vi vengono ricordate tutte le volte che siete stati battuti e si frega le mani compiaciuto, pregustando il lunedì mattina in cui, immancabilmente, a vittoria conseguita vi si parerà innanzi pronti a prendervi per il culo senza soluzione di continuità, e rimarcarvi quanto ci ha goduto, mentre voi avete ancora il travaso di bile, finchè, a seconda della vostra personalità, non gli implorate di smetterla o glielo imponete, ribaltandolo.

d) Il tifoso fuorisede delle “grandi”: la categoria più delicata, (con “fuorisede” intendo uno juventino dai natali bolognesi, o un milanista residente a Napoli, tanto per capirci).
Si sa che i bambini per istinto innato, scelgono i modelli che vincono, e non quelli che perdono. Pertanto si affezionano ad una squadra vincente e la difendono, attaccando i coetanei con l’odio e l’amore che solo i bambini riescono a dare. Se il padre, o qualche altro parente non interviene in tempo, il bambino tiferà tutta la vita la “grande” di turno, fino alla prima disgrazia (fallimento, retrocessione, lunghe annate grigie) che porterà alla scrematura: chi non cambierà fede potrà fregiarsi del titolo di tifoso “vero”, chi abbandonerà la barca era solo un occasionale/strafottente.
Proprio per questo motivo l’equilibrio che regnava (ahimè, siamo al fu) nella serie A (quando ancora era il campionato più bello del mondo), ha fatto sì che squadre come Bologna, Torino, Cagliari, Genoa, Fiorentina ed altre avessero, e nonostante tutto, tutt’ora abbiano moltissimi tifosi in giro per lo stivale. Dal 1991, (salvo la breve parentesi romana nel 2000 e nel 2001) i titoli sono andati sempre a Milan, Juve ed Inter. La sovraesposizione televisiva di questi club e la contemporanea maggior difficoltà di accesso agli stadi, sta portando a generazioni di ragazzi “strisciati” che seguono distrattamente le partite, perché manca quel sentimento in più che vedremo dopo.
Quando gli capita di seguire un Inter(Juve/Milan)-Bologna questo tifoso si premura spesso soltanto di guardare il risultato, e se la segue in tv, esulta poco convinto, quasi la vittoria fosse dovuta e scontata. Il tifoso delle grandi spesso mastica molto poco di calcio reale, ma viceversa è convinto di saperne a pacchi, perché legge sempre quotidiani sportivi e non si perde una puntata di talk-show (che non abolirei soltanto perché sarebbe come sparare a uomini che cagano) dove pseudo esperti che fanno il gioco delle parti, discettano e si accapigliano ore ed ore, con il senno del poi, su fuorigioco centimetrici captati con il fermo immagine. Ovviamente si improvvisano tutti allenatori e tutti arbitri.
Il climax si raggiunge quando vi è uno scontro al vertice: la settimana prima e la settimana dopo la partita è condita da reciproci sfottò, accuse di lestofanteria, insulti, furibonde vivisezioni della partita e delle sue statistiche, rinfacciamento del passato, ricerca del fallo di mano non visto o del rigore non dato, esercizi di teoria del complotto.Quando perdono uno scudetto, si dispiacciono, ma neanche tanto, per un giorno, poi dimenticano tutto, perché sono assuefatti alla vittoria, che per loro di conseguenza perde valore. Tutto si riduce ad un mero elenco di importanza dei trofei, tanto che a volte aver vinto in una stagione solo lo scudetto, induce i tifosi ad additare la stagione come fallimentare e mettere sotto accusa squadra e societàTutto abbastanza fastidioso.

(ed ecco che veniamo a me)

e) IL TIFOSO CHE PALPITA PER LA SUA CITTA': la mia categoria. Può tifare per il Bologna come per la Roma, per una piccola o per una grande, non importa se abita “in sede” o lontano. Non in questo caso. Farò il mio esempio: tifo Bologna perché la mia famiglia è bolognese, tifo Bologna perché la mia vita è indissolubilmente legata a questa città, tifo Bologna perché il mio paese ha fondazione, anima e cuore bolognese, anche se sempre più imbastardito, tifo Bologna perché io amo Bologna, perché ogni santo giorno che passeggio per strade, piazze, vicoli e palazzi visti e rivisti diecimila volte e che altre diecimila volte rivedrò, mi riempio di orgoglio e di quel sottile senso di gioia e sazietà che si prova dopo un desiderio soddisfatto ed il Bologna FC 1909 è la squadra che rappresenta tutto questo.
I giocatori passano, i colori restano e quando vedo entrare sul rettangolo verde undici giocatori con la MIA maglia rossoblù, io palpito e tremo, perché loro in quel momento stanno rappresentando la MIA città, la MIA vita, stanno giocando per tutto ciò che io AMO. Palpito allo stesso modo se quella maglia la sta indossando Marco Di Vaio, Giuseppe Signori, Roberto Baggio oppure Fabio Vignaroli o Fausto Rossini. (ecco magari se la porta un Fausto Rossini so che semplicemente scanchererò un po’ di più). Che sia un Di Vaio o un Vignaroli quel giocatore ha tutto il mio sostegno, tutta la mia voce, tutti i miei brividi, perché se segna è Bologna che ha segnato, perché se in quel momento ha fatto gol Di Vaio, ho fatto gol io.
Mi immagino come se, metaforicamente, in campo ci fosse la città, le due torri, la finestrella sul canale di Reno, i musei e i palazzi, piazza maggiore, l’alma mater, il quadrilatero, e pure il 27A “Corticella-Via Byron” o il 32 “Circolare” (che non circola proprio perché è sempre fermo ai semafori).
Ecco perchè quando le cose vanno male, ha perso non IL Bologna, ma ha perso Bologna, ho perso io, abbiamo perso noi.
E’ una strada a senso unico, chi la imbocca non ha via d’uscita, perché il suo è un tifo di appartenenza, è il tifo per una pagina della sua vita. Non è un’apologia dell’orgoglio della sconfitta, perché a nessuno piace perdere, ma questo tipo di tifoso sa soffrire, perché ci è, purtroppo abituato, ma COMUNQUE VADA E OVUNQUE VADA NON LASCIA MAI DA SOLA LA SQUADRA, NON SMETTE MAI DI TIFARE, PERCHE' SAREBBE UN PO' COME LASCIARE DA SOLO SE STESSO.

Ecco spiegato perché in questi giorni di caos totale, di voci e notizie che si rincorrono, si rafforzano e si smentiscono, con sullo sfondo l’ipotesi di fallimento del Bologna, sto provando una sensazione di malessere fisico, che come una gastrite ricorrente, salta fuori nei momenti morti, a lavoro, come in facoltà, come un pensiero che non si riesce a rimuovere, solo a “ridurre a icona”.
La sconfitta, l’umiliazione (ennesima) di una città che da anni non è più all’altezza, è immobile mentre il mondo va avanti, si bea di un prestigio ancora grande, ma che viene eroso ogni giorno che passa, come la sponda concava di un meandro, flusso dopo flusso.
Le mie gioie da tifoso sono poche, ricordo l’impressione che mi fece, allora bimbo di appena nove anni, vedere che al fischio finale di Bologna-Marsiglia, che ci negò la finale UEFA, tutti gli adulti che mi circondavano piangere in silenzio, più inconsolabili di me. E lì forse iniziai a capire cosa significa amare Bologna. Ricordo la retrocessione, dove non piansi, ma provai solo un improvviso senso di vuoto opprimente. Ricordo la festa promozione, che più che una festa aveva un sapore di ordalia liberatoria, quella sensazione agrodolce di ritorno a casa dopo un lungo viaggio lontano. Ho ancora nelle orecchie il boato dilaniante al gol di Volpi, due anni fa, quando la serie B sembrava cosa fatta. Ripenso al rigore di Di Vaio a Torino, mi sembra quasi di rivivere quei secondi interminabili con il groppo in gola. Mi sembra ancora di vedere le traiettorie delle punizioni di Beppe Signori, e ancora mi inorgoglisco quando Marco Di Vaio, viene sotto la curva, bacia la maglia, ma soprattutto dichiara che gli piace da morire la città (come tanti prima di lui), perché mi fa capire che quel suo bacio è sincero, avvalorando ancora di più il gesto.

IO NON VORREI FALLIRE, non vorrei ricominciare dalla lega pro o dai dilettanti, perché la compagine societaria Bologna FC, forse se lo meriterebbe, ma Bologna no. Bologna e la sua gente, meritano il massimo.
Se però disgraziatamente, tutto dovesse andare male, io, che si giochi al Dall'Ara, ma da ospiti del Crevalcore (successo in C1), a Roma contro l’Atletico, al Kennedy di San Lazzaro o all’orribile Garilli di Piacenza, io ci sarò, con il cuore in gola come sempre, perché io tifo difendo ed amo un simbolo, due colori, ed una rosa di calciatori che rappresentano la mia città e me stesso, e difenderò me stesso e la mia città ovunque giochi. Perché la categoria conta, eccome se conta, ma conta mille volte di più la bandiera. Quella sventola in tutti i cieli, e se anche ce la vieteranno perché l’asta è assimilabile a strumento d’offesa, sventolerà lo stesso, PERCHE' LA BANDIERA VERA SIAMO NOI, E NOI CI SAREMO, SEMPRE.

TUTTA BOLOGNA DEVE CANTARE, IL BOLOGNA HA BISOGNO DI NOI.

Rodrigo Fancinelli

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“Quella che lei chiama Bologna, è un cosa grande, che va da Parma a Cattolica. Dove davvero la gente vive a Modena, lavora a Bologna e la sera va a ballare a Rimini. E' una strana metropoli, che s'allarga a macchia d'olio tra il mare e gli Appennini.”


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 Oggetto del messaggio: Re: Futuro incerto per il Bologna FC
MessaggioInviato: 22/11/2010, 18:50 
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