Il 16 gennaio la tangenziale di Bologna si allarga: domani, infatti, sara' inaugurata la terza corsia dinamica. Per l'occasione sara' presente il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, e con lui ci saranno Pietro Ciucci, presidente di Anas, il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, la presidente della Provincia, Beatrice Draghetti e l'assessore regionale alla Mobilita', Alfredo Peri. IL taglio del nastro sara' anche l'occasione per fare il punto della situazione sui cantieri stradali in Emilia-Romagna, tema caldo specie a Bologna (e' di ieri il vertice a Roma tra Anas e Provincia).
Nonostante le rassicurazioni del Governo e di societa' Autostrade ("che nel giro di poche settimane dovrebbero ufficializzare la firma per il nuovo accordo nazionale, e che guardano gia' al problema della viabilita' Bologna-Imola", spiega l'assessore provinciale alla Mobilita' Graziano Prantoni), rimane incertezza sul futuro di importanti opere per il territorio bolognese, alcune di respiro nazionale. Tiene banco il passante Nord con i molteplici sviluppi e impatti sulla viabilita' del territorio. Ad esempio, coinvolge la Complanare, che passa di fianco alla A14 e congiunge Bologna a Imola, oggi completa pero' solo per il tratto fino ad Ozzano. Ragionando in un'ottica di opere gia' realizzate, "bisogna trovare il modo per far si' che la viabilita' autostradale passi fuori da Bologna per i 40 chilometri del Passante Nord e non si riversi sui 20 della Complanare, nata come alternativa alla via Emilia", e non all'autostrada, spiega Prantoni. Bisogna cioe' pensare "ad un pedaggio della complanare", per chi arriva dalle autostrade, sia dal Sud che da Nord, spiega Prantoni, oggi in commissione a Palazzo Malvezzi. Il pedaggio di cui parla Prantoni contrasta pero' con l'ipotesi di allargamento dell'autostrada, che andrebbe di fatto ad inglobare la Complanare nell'A1.
"La Complanare ha senso se serve alle comunita' locali, se l'interesse di Autostrade e' di farne una quarta corsia e' in conflitto col progetto", spiga Renato Ballotta (Pd), molto preoccupato dall'allargamento dell'autostrada che annullerebbe gli effetti di snellimento "del traffico dalla via Emilia e gli investimenti miliardari fatti". Ballotta avvalora la sua tesi spiegando che, la Complanare, nata con l'idea di banalizzare la via Emilia, "servendo i territori e le aree industrializzate", dovra' certamente prevedere ad esempio una uscita a Dozza imolese, cosa che, invece, "l'autostrada non potrebbe fare, per via dei vincoli di chilometraggio tra una uscita e l'altra". Cosi' facendo, si riporterebbe il traffico sulla via Emilia, costringendo chi vuol andare ad Ozzano o Idice, "ad uscire dall'autostrada a Castel San Pietro Terme o a San Lazzaro, senza aver la possibilita' di prendere una strada alternativa alla via Emilia, e riportando cosi' il traffico di una volta". Sergio Guidotti, capogruppo di An in Provincia, ascolta e decide che e' il caso di chiedere una commissione ad hoc "sul pedaggiamento della Complanare". Altro tema caldo ed irrisolto e' il nodo di Rastignano, sul quale "dal governo c'e' un accordo, per un finanziamento da 57 milioni e 500 mila euro, ma non e' ancor chiaro chi dovra' corrisponderli; la Provincia vorrebbe pero' vedere questi fondi, altrimenti non si puo' approvare il progetto in via definitiva", dice Prantoni.
Per Rastignano "abbiamo firmato un accordo con la sovrintendenza regionale, per fare il progetto come aveva proposto la Provincia, fra qualche settimana verra' convocata la Conferenza per la valutazione di impatto ambientale, e speriamo che rimanga tutto cosi' dato che e' in vista il cambio del sovrintendente regionale", aggiunge l'assessore. Successo per invece per la 'Galliera', "in fase di approvazione per il progetto definitivo con 19 milioni di euro di finanziamento che abbiamo gia' al 100%; siamo pronti a partire coi cantieri", afferma Prantoni. Altro progetto e' quello della bretella Reno-Setta: la Provincia ha gia' effettuato lo studio di fattibilita' e oggi viene presentato a Regione e Comuni, "stara' poi alla Societa' autostrade vedere se quella bretella e' redditizia e decidere di approntarla; e' un progetto da 250 milioni di euro". Aggiunge ancora Prantoni. Dal canto suo Palazzo Malvezzi ha migliorato il progetto, "con una soluzione brillante e meno costosa, che non tocca piu' Monzuno ma solo Grizzana Morandi e si innesta dopo cinque chilometri di gallerie e circa due di viadotti, un chilometro sotto Vergato, nella Variante di valico, raggiungendo cosi' tutte le direzioni della Firenze-Bologna".
Infine c'e' il progetto della Nuova Bazzanese che, dopo molte ipotesi e' tornato alla sua conformazione iniziale, con 52 milioni di finanziamento (41 milioni e 400 mila di Autostrade, il resto della Regione) perun'opera a due corsie per senso di marcia, e il casello autostradale della Muffa. "Se ci sono le risorse e se ci mettiamo subito al lavoro si arrivera' in tempi non troppo lunghi all'apertura dei cantieri, ma il termine del 2001 e' un po' stretto", spiega ancora l'assessore. Per quel che riguarda la Trasversale di Pianura, oggi in commissione si e' discusso della convenzione col Comune di Budrio, per eliminazione di due incroci a raso e la realizzazione di due rotatorie, per un costo di 251 mila euro tutti a carico del Comune. Su questa ultima opera pero', il centrodestra attacca l'assessore di non aver realizzato l'intervento in forma completa, e di essere intervenuti troppo tardi, "dopo un incidente mortale", dice Marco Mainardi (An). La strada infatti "presenta ancora tratti di sofferenza, che non sono stati riqualificati: quello di Sala Bolognese e il tratto che da Villa Fontana va a Medicina; in una strada ad alta incidentalita' e traffico, anche di mezzi pesanti", spiega Giovanni Leporati (Fi). Inoltre, aggiunge Mainardi, "le rotatorie realizzate sono di tre metri e mezzo di larghezza e non di quattro metri", il che le renderebbe pericolose per il transito di camion.
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