Prima di tutto ci vuole una bella pulizia e la cancellazione dei graffiti, poi bisogna creare un archivio di foto e video da mettere a punto anche con la collaborazione dei cittadini. Ma in previsione c'è pure un lavoro di modelli in 3d visibili sul web, un convegno internazionale per raccontare al mondo la loro storia e una mostra.
Con queste priorità e questi obiettivi, il comune di Bologna torna alla carica per candidare i portici della città a entrare nella lista dei beni patrimonio dell'umanità Unesco. Lo fa chiamando a raccolta enti e cittadini, per creare il dossier di candidatura, che deve dimostrare il loro valore come luogo di incrocio fra pubblico e privato, di commercio, artigianato, di incontro, di qualità architettonica e storica, di patrimonio materiale e immateriale. Per fare tutti questo, dopo la creazione di una cabina di regia col commissario Anna Maria Cancellieri, ci si mette al lavoro articolando le diverse azioni, come spiegano gli assessori comunali Matteo Lepore (marketing urbano), Riccardo Malagoli (lavori pubblici) e Patrizia Gabellini (ambiente) e quello provinciale al turismo, Graziano Prantoni.
Il centro Gina Fasoli e l'università di occuperanno degli aspetti storici-scientifici con una ricca documentazione e con
l'organizzazione di un convegno internazionale che si terrà in novembre in Comune, durante il quale si potranno mettere a confronto i portici bolognesi con quelli di altri luoghi del mondo, si narrerà la loro storia e si porrà evidenza il loro valore nelle letteratura di viaggio. Nello stesso periodo sarà allestita una mostra.
La società Tecnicoop, invece, avrà l'incarico di creare un piano di gestione per la tutela e la promozione dei portici coinvolgendo anche i cittadini. Nascerà anche una piattaforma grafica con la cartografia di tutti i portici e la modellazione in 3d, curata da Cineca che potrà usare materiali inviati dai cittadini. Va avanti, intanto, il progetto "adotta un chilomentro di portico" che vede l'aiuto e la collaborazione di soggetti privati e aziende locali che prendono in gestione la pulizia degli spazi con una frequenza di una volta alla settimana.
L'amministrazione, spiega poi Malagoli, sta già avviando sperimentazioni per la cancellazione dei graffiti e la manutenzione grazie a sistami innovativi.
La previsione, ricorda ancora l'assesssore, è di mettere a gara un servizio di pulitura aperto a cooperative del terzo settore con un corso di formazione preliminare. Questo, mentre gli uffici comunali stanno mettendo a punto una lista degli edifici da ripulire o ritinteggiare. Intanto, per raccontare a tutti la volontà della candidatura unesco e le basi dalle quali farla partire, il 31 maggio, durante la borsa del turismo delle cento città d'arte italiane che si terrà a palazzo re enzo, ci sarà un incontro ad hoc. Essere nella lista dell'unesco, ricorda prantoni, che oggi ha 911 luoghi e 148 paesi coinvolti, porta un aumento del turismo del 30% in dieci anni.
(28 maggio 2013)
http://bologna.repubblica.it/cronaca/20 ... -59846909/