People Mover Bologna, un altro mese di ritardo
Mancano ancora gli ultimi permessi. L’inaugurazione slitta a fine novembre
Bologna, 13 ottobre 2019 - Le tre navette del People Mover scivolano sulla monorotaia stazione-aeroporto ormai da sedici mesi. Vuote. Test dopo test – sicurezza, agibilità, evacuazione, portelloni, software, centrale operativa – il viaggio inaugurale con passeggeri a bordo continua ad accumulare ritardo sui tempi fissati. E dire che il primo annuncio, nell’aprile 2018, non lasciava dubbi: "Si parte nel marzo 2019". Poi, la trafila di verifiche da parte della commissione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – con relative prescrizioni tecniche alle quali adeguarsi – ha fatto scivolare il varo a giugno, poi a settembre, quindi a fine ottobre, primi di novembre. Ora anche questo traguardo sembra sfumare. Manca l’ultimo timbro, l’ultima firma, l’ultimissimo collaudo. L’ultimo comunicato sul sito di Marconi Express, società che ha realizzato e gestirà l’infrastruttura, risale al 3 agosto: "Concluse le prove di agibilità. Continuano i test".
Nessuno, fra gli addetti ai lavori, azzarda più una previsione. Ma è probabile che il primo biglietto sarà staccato – nella migliore delle ipotesi – a fine novembre. I più pessimisti, nei corridoi di Comune e Regione, spostano l’asticella a Natale.
In Regione filtra una punta di irritazione per l’ennesimo ritardo di un’opera che – a tre mesi dalle delicatissime elezioni del 26 gennaio – si vorrebbe inaugurare. "Ci abbiamo messo 30 milioni di euro, abbiamo smosso le montagne per ’sta navetta, vorremmo vederla girare", fanno sapere da viale Aldo Moro.
Anche all’aeroporto – che ha investito 15 milioni in un’opera ritenuta strategica per lo scalo – si morde il freno. "Ho fiducia che si possa partire fra maggio e giugno", auspicava già in aprile Nazareno Ventola, amministratore delegato del ‘Marconi’. Oggi, bocche cucite.
Chi scommette su fine novembre, calcolatrice e calendario alla mano, fa due conti. A quanto risulta, manca un’ultima (?) visita della commissione ministeriale. Che, rientrata a Roma, dovrà quindi fare le proprie valutazioni. E, se tutto sarà in ordine, rilasciare l’agibilità.
A quel punto, la palla passerà a un altro ufficio ministeriale – l’Ustif, Ufficio speciale trasporti a impianti fissi – che avrà fino 30 giorni di tempo per rilasciare il Noe, il nulla osta all’esercizio. Bisognerà quindi aggiungere due settimane di pre-esercizio.
Solo allora si potrà, finalmente, tagliare il nastro. Mettendo fine a una storia infinita: il bando di gara per l’aggiudicazione della concessione dell’opera risale al 2008.
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