Una nuova terrazza s'affaccia su piazza Maggiore, regalando una vista mozzafiato sul Crescentone. Vi si possono inoltre ammirare i coppi dei vecchi tetti del centro e le terrazze esclusive, o anche fare spaziare lo sguardo in lontananza: da una parte le colline, con la sacralità di San Luca e San Michele in Bosco, dall'altra le torri della Fiera e la periferia.
Non è un luogo esclusivo, tutt'altro. Può essere per tutti, solo lasciando un obolo da 3 euro. Semplice: l'ultimo piano dei ponteggi allestiti per il restauro della basilica di San Petronio è da sabato aperto al pubblico con due percorsi diversi. Si paga un biglietto e si sale andando dritto alla sommità, 22 metri d'altezza; oppure si può prenotare una visita guidata (a 13 euro complessivi) e incamminarsi lungo i ponteggi di lavoro per trovarsi faccia a faccia, a pochi centimetri di distanza, dalle grandi statue. A tu per tu con Alfonso Lombardi e il suo "Cristo in gloria", nella lunetta del portale sinistro, con Jacopo della Quercia e il trittico con la "Madonna e Bambino, Sant'Ambrogio e San Petronio", nel portale centrale, o con Amico Aspertini e la Deposizione del Cristo sorretto da Giuseppe da Arimatea, la cui intensità emotiva è espressa nel volto straziato dal dolore.
A questi capolavori si guarda normalmente col naso all'insù. Oggi invece mostrano tutta la bellezza dei dettagli. "E' incredibile constatare la ricchezza dell'esecuzione in opere che sono state pensate per esser viste da lontano: dico un bottone nella schiena, le pieghe delle vesti - spiega l'architetto Roberto Terra, che guida i lavori del cantiere - . L'occasione è unica per gli studiosi, ma anche per il pubblico che potrà assistere, praticamente in diretta, all'avanzamento dei lavori di restauro".
E già in questo senso non sono mancate le sorprese, che fanno intuire come la facciata della basilica fosse completamente diversa tre secoli fa. "Nel lunotto del portale centrale abbiamo portato alla luce dei fregi dipinti con tracce di color oro, che doveva risplendere allora", ha spiegato ancora Terra. Vale la pena comunque salire per scoprire angoli insoliti della città e poi per vedere sulla terrazza una piccola mostra con alcune formelle in gesso, realizzate dall'Accademia di Belle Arti, che replicano le opere di Jacopo della Quercia. "In occasione dei 350 anni della conclusione della basilica vogliamo offrire una nuova occasione ai bolognesi per accostarla - ha commentato padre Oreste Leonardi, responsabile di San Petronio - . Questa era la chiesa della città, costruita sotto la guida di una fabbriceria, ente che edificava coi proventi elargiti dal Comune. Col costo delle visite certo non paghiamo i restauri ma vorremmo suscitare un nuovo interesse verso questo monumento. L'ultima grande raccolta pubblica fu fatta nel 1858 quando venne in visita papa Pio IX. Chissà se oggi troveremo nuovi mecenati".
La terrazza è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 19, il sabato e la domenica dalle 10 alle 19. In alternativa si può partecipare alla visita guidata organizzata da Dedalo, che include pure tappe alle cappelle laterali all'interno. Prenotazioni allo 0513951124 o prenotazioniart4. it.
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