9 mesi fa, dopo quasi dieci anni di convivenza, Arianna ed io ci siamo sposati. Alla notizia, parenti amici e colleghi si sono tutti prodigati in un mega-collettone per "spedirci" il più lontano possibile. Così è stato: siamo stati 4 settimane in Australia.
Mi piace dire a tutti

che ad eccezione degli 11 voli, il viaggio è stato completamente organizzato in autonomia con internet e fax. Alberghi, auto a noleggio, escursioni, trasporti con i bus e le metropolitane, perfino una cena in un ristorante tipico, è stato tutto organizzato, prenotato (e pagato) dall'Italia.
Non dimenticherò mai quel mese di Novembre 2007 trascorso per interno in DownUnder ("sottosopra", così ogni tanto gli Aussie chiamano se' stessi per esaltare la loro differenza rispetto al resto del mondo occidentale e - sopratutto - dalla madre patria Inghilterra.) Ma in particolare c'è una giornata speciale che non dimenticherò mai, una giornata in cui abbiamo attraversato uno Stato intero passando dall'alba a notte inoltrata, dal deserto alle foreste pluviali.
E' l'11 novembre 2007. Sveglia alle 4 di mattina. Lasciamo la nostra stanza al Lost Camel di Yulara

per andare a vedere il Monolito di Ayers Rock durante il sorgere del Sole. Caratteristica della pietra del Monolito di Uluru (in lingua aborigena) è di manifestarsi in vari colori da sfumature di rosso a viola, ocra e marrone man mano che il Sole si alza


Sorto il Sole, è l'ora di partire. Abbiamo di fronte a noi circa 450 KM di guida nel deserto australiano. Dobbiamo arrivare ad Alice Springs dove ci aspetta un volo per Darwin: a Darwin poi dobbiamo arrivare entro le 20.00 altrimenti l'autonoleggio chiude.
Guidare nel deserto è il Nirvana del turista fai da te. Sei solo e fuori dal finestrino corre un panorama caldo, rosso, abitato, pericoloso, mai uguale a se stesso, chilometro dopo chilometro. I cellulari non prendono, si vede un fuoristrada o un TIR con quattro rimorchi più o meno ogni mezz'ora. Dentro di me la sottile inquietudine di investire un canguro (quanti resti ai bordi delle strade...

)
Alle sette decidiamo di fare colazione. Ci fermiamo ad un autogrill per un Nescafè e qualche dolcetto da supermercato.

Si incontra in po' di fauna locale

Limiti di velocità rigorosissimi: vaggiando a non più di 90/110 km/ora su rettilinei che si perdono tremolanti all'orizzonte, la Toyota Corolla a noleggio con il clima a "forza 4", ci fa arrivare ad Alice Springs per ora di pranzo. La Lonely Planet ci invita ad entrare in un Saloon dove mangiamo il tipico Hamburger australiano e tanta, tanta fresca birra VB.

Il soggetto inquadrato mi ha autorizzato a pubblicare questa foto...
Girovaghiamo un po' per Alice, il centro urbano con maggior presenza aborigena in tutta l'Australia. Gli aborigeni chiedono che li si rispetti non fotografandoli, perciò qui non troverete loro immagini.

Lasciatemi però dire che la questione aborigena è assai seria: lo sfruttamento coloniale dell'uomo bianco è ancora molto efficace e l'aborigeno rischia fortemente di perdere la propria identità culturale e storica a causa di razzismo, sottrazione delle terre ed alcolismo.
Questo cartello mi ricorda che non sono mai stato così lontano da casa!

Ad Alice Springs ci aspetta il Boeing 717 che in circa due ore ci depositerà nel bel mezzo del temporale serale di Darwin, centro tropicale dei Northern Territory.

Sì, vabbè... Boeing 717, a me ricorda un certo MD... (
http://www.airliners.net/info/stats.main?id=111)
Sono circa le sette di sera, siamo appena atterrati a Darwin, città completamente distrutta del ciclone Tracy a metà anni '70. Puro stile coloniale, clima selvaggio, umidità assoluta e tramonti mozzafiato...

La giornata non è finita. Ora ci aspettano le ultime due ore di Hyunday Accent per arrivare a Jabiru, unico centro di rilievo all'interno dal Kakadu National Park. Ci mancano ancora circa 300 KM di guida nel nulla, nel nero più nero che si può. Il buio è terrificante. Scesi dalla macchina per una pausa, non ci allontaniamo di un metro perché non vediamo dove mettiamo i piedi. In compenso il rumore della foresta è assordante. Rane, volatili, Dingos e probabilmente dinosauri mai avvistati ci penetrano le orecchie in un continuo e interminabile richiamo animale. La foresta è viva e ci intimorisce. Le stelle brillano assolute nel cielo: ora capisco il vero significato di "inquinamento luminoso"

.
Risaliamo in macchina. Viaggio a 130 km all'ora con un occhio che fissa la mezzeria e l'altro che fa ping-pong tra i due margini della carrreggiata. Sfiniti, arriviamo a mezzanotte al nostro albergo. un Holiday Inn nel cuore della foresta. Campo base per ripartire domani, di nuovo all'alba, alla ricerca della natura

e della storia.

Ma intanto la giornata è finita. Siamo svegli da 20 ore. Ne abbiamo guidate 7, volate 2. Siamo passati dai 10 gradi secchi dell'alba nel deserto ai 35 all'ombra di Alice ai 30 umidissimi della notte tropicale. Siamo sfiniti ma i cuori sono entusiasti, abbiamo attraversato mezza Australia, guidati solo dalla nostra Lonely Planet!