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MessaggioInviato: 03/06/2016, 15:29 
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PUNTATA 1: 9-10 APRILE 2016

Sono fatto così:
ho una lista preferenziale di posti in cui vorrei mettere piede (Nuova Zelanda, Yellowstone, Islanda, Alaska tanto per dirne qualcuno) e sono inizialmente scettico quando mi capita di dover programmare qualcosa che ne vada al di fuori.
Poi, però, succede che pur nello scetticismo io mi carichi come una molla, acquisendo informazioni su informazioni.
Finchè, fatalmente, non mi ingolosisco, finchè non mi immagino già sul posto.

In definitiva, che il posto sia in lista o no, accade che alla fine io sia sempre contento di viaggiare :lol: :lol:

Vicina o lontana che sia la meta, il viaggio è una delle cose più belle della vita e sono felice di avere l'opportunità di poterlo fare abbastanza di frequente.

Va bene, non dilunghiamoci oltre.

Succede che uno dei miei amici d'infanzia giunga a coronare il suo percorso formativo con una meritata laurea magistrale e se ne esca così: "Rod, mi piacerebbe un sacco che mi organizzassi un bel viaggio in Giappone, che ne dici :? "

Penso, in maniera venale, che sia certamente una bella vendita :wink: .
Mi metto all'opera, studio qualche itinerario e lo sottopongo alla sua attenzione.

"Ma... scusa, e tu non vieni ? "
"A dire la verità credevo che :oops: ..."
"Sei un ciaf* :twisted: andiamo tutti insieme!"

* il termine ciaf, secondo l'ultimo parere dell'accademia della crusca, è un semionomatopeico che indica con accezione benevola una persona che si macchi di momentanea cioccapiattagine

Per farla relativamente breve, mi si accende la :idea: e fiero dell'invito che non avevo colto nella sua implicità comincio ad entrare nel circolo virtuoso descritto in apertura fatto di immaginazione ed ingolosimenti e metto in moto la macchina
organizzativa.

Visto il mio mestiere ed i rapporti che mi legano a tutti, vanto l'incondizionata fiducia di tutti quanti e programmo a mio piacimento l'itinerario che ritengo più consono al nostro modo di vivere le mete ed al tempo a disposizione.
In questo mi è fondamentale, anche in virtù del mio tempo estremamente limitato, il supporto logistico di Alidays Travel Experiences dove trovo sempre persone estremamente competenti e che hanno vissuto la destinazione in prima persona, fornendo quindi un vero valore aggiunto.

Saremo in 4: il sottoscritto, la mia compagna (utente Uazzap), il laureato, il mio compagno di viaggio in Australia 2014.

Volare con LH+NH mi sarebbe costato qualche decina di € in più a fronte di diverse ore di viaggio in meno.
Chiunque altro avrebbe scelto questa soluzione probabilmente.
Io no :twisted: :mrgreen:

Nella duplice veste di operatore e di appassionato-affezionato al "mio" Marconi decido, invece, che non c'è occasione migliore per provare un collegamento che era diventato storico prima ancora di iniziare ad operare.
Scelgo quindi che il giorno 9 Aprile 2016 mi sarei trovato a questo check-in:

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In tutta la mia vita non sono mai stato così emozionato per una partenza.
E sì che il B777 di EK, lavorando anche in piazzale, non era certo una novità per me, non in sè e per sè.
Però mi torna in mente quando anche solo 4-5 anni fa parlando fra di noi chiunque avesse mai farneticato a proposito di un volo di linea giornaliero simile sarebbe stato accolto con un "bav meno!".
Ora tutto questo è incredibilmente realtà e ci scopriamo nemmeno troppo sorpresi a constatare quanto il volo vada bene.

Tant'è.
Per l'imbarco Marconi Handling dedica un gate a First e Business ed un'altro all'Economy, imbarcando a gruppi.
La cosa, per quanto semplicissima, è evidentemente alquanto difficile da afferrare per tanti non abituati a volare e si crea un imbottigliamento notevole, accentuato dall'arcinota problematica di spazio della sala extra-schengen.
In futuro prossimo, con gli allargamenti già in progetto, queste situazioni di congestione sono finalmente destinate a sparire.

Nel frattempo siamo già sotto sua magnificenza
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"Soccia s'è grosso!" :shock:
è stata una delle prime frasi ad aver accolto il primo atterraggio del triplo il 3 di Novembre 2015, e resta una folkloristica cantilena più o meno frequente ad ogni imbarco EK, d'altronde le dimensioni si notano tutte rispetto alla media di B737 o A320 family che costituisce la stragrande maggioranza del nostro traffico.

Si vola su A6-EGS, un giovanotto di 4 anni, configurato a 12/42/304.
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Gli interni sono nuovissimi, con IFE "I.C.E." di ultima generazione dotato una quantità smisurata di contenuti fra cui scegliere (difatti la scelta di cosa guardare o ascoltare spesso porta via da sola più di un'ora :x )
Come sempre quando volo su tratte intercontinentali tento di accaparrarmi le ultime file con posti da 2, ed anche questa volta ho successo.
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Spingiamo in orario ed andiamo a decollare per 30.
Ottimo il servizio, che sarà costante e puntuale.
Prima di decollo ed atterraggio vengono servite le hot towels, la consegna del pasto e ritiro dei rifiuti è molto veloce, ed infine, prima dell'arrivo viene servito un gelato di Haagen Dasz.

Atterriamo a Dubai e sbarchiamo al finger.
L'aeroporto si presenta pulito, ordinato e dotato di indicazioni chiare e coordinate, l'ideale insomma per un transito. L'aspetto in sè non è nulla di particolare se paragonato ad altri grandi poli come ad esempio HKG o SIN.
Per motivi probabilmente anche climatici mancano grandi vetrate e fotografare non è facile.

Poco male, devastato come sono dal carico lavorativo della settimana pre-partenza, dormo come un sasso in attesa del mio successivo volo per NRT, dove sarà lui a condurmi.
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Non ho preso la registrazione, ma la macchina per quanto ben tenuta ha diversi anni in più della precedente e li mostra tutti: nella comodità inferiore delle sedute con spazio leggermente minore e nel sistema di intrattenimento più lento.
Il confronto con il volo precedente è perdente, ma il prodotto di economy resta comunque assolutamente superiore alla media di altre compagnie.

Il volo sarà lungo una rotta a meridione dell'Himalaya e si rivelerà uno dei voli più turbolenti della mia "carriera", lo scombussolamento è senza tregua e rende difficile anche godere dei pasti e riposare bene.
Può succedere e non è colpa di nessuno, la meta finale è comunque un premio che vale tutto 8)

Arriviamo a Tokyo alle 17:35 alquanto frastornati e sotto un non troppo benaugurante cielo plumbeo.
Siamo venuti per la fase finale della celebre fioritura dei ciliegi e non è esattamente il benvenuto che ci aspettavamo.
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Scambiamo il nostro preziosissimo Japan Rail Pass, un abbonamento turistico vendibile solo al di fuori del Giappone e che consente viaggi illimitati su tutta la rete ferroviaria statale (eccezion fatta per pochi servizi top) inclusi gli Shinkansen, e ritiriamo un altro strumento fondamentale: un mini router wi-fi portatile che ci sarà di molto aiuto.

Narita è oltre 70km fuori città ed arriviamo al quartiere di Shinjuku quasi alle 21.
Il quartiere, che si affolla attorno alla stazione più labirintica e trafficata al mondo (oltre 2 milioni di utenti. Giornalieri! :? ) offre una quantità proporzionalmente illimitata (oltre 8000 :shock: :shock: recita Trip Advisor) di ristoranti di ogni ordine, cucina ed orientamento.

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Scegliamo una piccola rameneria e ci divertiamo ordinando dalle macchinette automatiche corredate da disegni e rappresentazioni del piatto. Si paga e si consegna poi il foglietto con l'ordine ai cuochi.

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Per questo piatto gustoso e completo ho speso meno di 5€ e, al di là del costo, il primo impatto assoluto con un piatto giapponese del primo ristorante pescato a caso a Shinjuku è un diluvio di sensazioni, sapori e varianti completamente diverso rispetto a quanto siamo abituati nelle sfocate repliche occidentali (peraltro spesso opera di cinesi).
Sarà la suggestione, sarà la fame ma il piatto è eccellente.
Merita subito il bis. :mrgreen:

Rifocillati, rincasiamo verso il Keio Plaza, l'hotel-città dove soggiorniamo.
Inizia a tirare un vento assassino.
Il meteo a Tokyo cambia con una rapidità impressionante. La temperatura crolla, piove.
E' il preludio ad una tempesta che farà volare via gran parte dei fiori di ciliegio della città
(lo scopriremo la mattina dopo) :evil:

Ma noi non siamo certo tipi da farci buttare giù per "due petali in meno" :x

Impossibile arrabbiarsi per quelle che, a tutti gli effetti, diventano cavolate (peraltro fuori dal controllo di chiunque) quando l'ultimo scorcio che gli occhi catturano prima di addormentarsi è questo...

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(continua...)
Trip Report a puntate. Link a tutte le puntate successive a questa:
2) Tokyo quartieri Ueno, Marunouci, Ginza
viewtopic.php?f=7&t=13215#p1125492

3) Monte Fuji, Tokyo quartieri Tsukiji, Asakusa.
viewtopic.php?f=7&t=13215#p1125818

4) Kanazawa
viewtopic.php?f=7&t=13215#p1126126

5) Takayama
viewtopic.php?f=7&t=13215#p1126606

6) Kyoto e Nara
viewtopic.php?f=7&t=13215&start=15#p1127538

7) Hiroshima, Miyajima, Okayama, Osaka
viewtopic.php?f=7&t=13215&start=15#p1127658

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“Quella che lei chiama Bologna, è un cosa grande, che va da Parma a Cattolica. Dove davvero la gente vive a Modena, lavora a Bologna e la sera va a ballare a Rimini. E' una strana metropoli, che s'allarga a macchia d'olio tra il mare e gli Appennini.”


Ultima modifica di BLQ Rod il 12/01/2017, 14:48, modificato 5 volte in totale.

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MessaggioInviato: 29/07/2016, 12:33 
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Stupendo il Giappone! Incredibili le foto e i luoghi che ci hai mostrato!



:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

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MessaggioInviato: 29/07/2016, 14:57 
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Prima parte interessante e che segna il primo TR con EK da BLQ!

Ora vogliamo anche il seguito però! :D

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MessaggioInviato: 02/08/2016, 11:00 
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PUNTATA 2: 11 APRILE 2016

Ci svegliamo di buon mattino e vediamo un timido sole fare capolino dalla coltre di nubi.
E' il momento di approfittarne ed andare alla ricerca dei primi ciliegi fioriti.
Sfruttiamo la Yamanote Line, la linea circolare che cinge l'area più interna della "Grande Tokyo".
Quasi tutti gli spostamenti turistici principali possono essere fatti su questa linea, comoda anche perchè di fatto inclusa nel Japan Rail Pass 8) .

Scegliamo il quartiere di Ueno, dove giungiamo in 25 minuti di Yamanote.
Prenderla durante l'ora di punta è un'esperienza a dir poco mistica :roll: .
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Il parco pubblico di Ueno è stato il primo istituito in Giappone, nel 1873, ed al suo interno include diversi templi, musei e gallerie d'arte. Per i ciliegi però è tardi :x . L'hanami (ovvero la contemplazione dei ciliegi con musica e feste varie) si è svolto la settimana precedente e la tempesta della notte del nostro arrivo ha spogliato tantissimo gli alberi, comunque già in avanzata fioritura.
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Esploriamo il parco ed i tanti tempietti. Fuori da molti di questi ci sono spazi in cui poter lasciare messaggi o preghiere.
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Dalla vegetazione spunta questa la bellissima Pagoda a Cinque Piani. La prima di una lunga serie.
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L'educazione e la civiltà di un popolo si misurano dalle piccole cose. Questa è la fila per un bancomat. :!: :lol:
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Terminato il nostro giro a Ueno, torniamo verso la stazione della Yamanote e continuiamo il percorso circolare verso Marunouchi, il quartiere che rappresenta il centro esatto di Tokyo, dove si trova il Palazzo Imperiale.
Nel parco del quartiere imperiale troviamo questo inquietante ed inintelleggibile cartello :shock: :shock:
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A testimonianza del funzionamento magnifico della rete di trasporto pubblico (di cui i locali comunque si lamentano dimostrando che il maigodutismo :wink: :lol: è senza confini e che le cose vanno sempre viste in prospettiva) nel corso della nostra intera permanenza a Tokyo abbiamo registrato ovunque traffico fluido e mai caotico.
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Il Palazzo Imperiale è ovviamente non accessibile, salvo in rarissime occasioni, l'ingresso è dunque limitato ai giardini perimetrali ed ai soli giardini interni dell'Est. Gli scorci da fuori sono comunque interessanti.
Questo bastione ed il ponte in pietra, per quanto in apparenza banali, hanno un carico di storia unico.
In quanto rappresentano due icone tipiche del potere imperiale.
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A questo punto proseguiamo la nostra passeggiata a piedi verso il vicino quartiere di Ginza.
In lontananza intravediamo uno Shinkansen, il primo che vediamo da quando abbiamo messo piede in terra nipponica.
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Ginza è il quartiere della moda, delle tendenze e della "Tokyo bene". Atelier e boutique si susseguono una dopo l'altra in un trionfo di marche. Fra queste è un piacere osservarne tante italiane. In questo settore siamo ancora al top.
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Incroci arditi. E questo è niente rispetto a Shibuya, che vedremo in seguito.
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Ricercare ed ardire sono i verbi chiave di Ginza.
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Percorriamo tutta Ginza fino a Shimbashi. Ci viene sete, e questo in Giappone non è mai un problema. Ad ogni angolo (ed intendo proprio ad OGNI angolo! :mrgreen: ) è presente uno o più di questi distributori automatici ricchi delle bevande più inconsuete ed improponibili.
In un paio di casi si sono dimenticati di inserire la semplice acqua naturale o frizzante :oops: .
Prezzi comunque da affarone, seriamente.
Diventiamo subito molto amici di questi simpatici distributori. :mrgreen:
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Per avere un primo assaggio della cura maniacale dei giardini giapponesi, i cui migliori esempi si trovano fuori da Tokyo, dirigiamo verso i giardini di Hama-Rikyu: una piccola e graziosa oasi verde fra i grattacieli ed il fiume.
Ci passiamo un paio d'ore tranquille a passeggiare per i viottoli, fra fiori, laghetti e piccole case del thè.
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Ritorniamo sui nostri passi. Per un abitante di Tokyo nato prima dell'ultimo conflitto immagino che la città risulti oggi totalmente irriconoscibile. Qua e là spunta fuori, però, qualche indisturbato retaggio del passato.
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Riattraversiamo Ginza per altre vie e mi salta subito all'occhio questa boutique: l'occhio dell'appassionato non dorme mai :mrgreen:
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Le luci naturale calano, sostituite da quelle artificiali ed il quartiere assume quella che è la sua faccia più nota e suggestiva
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Riprendiamo la nostra fida Yamanote ed in mezz'oretta siamo di nuovo a Shinjuku. Vaghiamo per le stradine alla ricerca di ispirazione per mangiare in uno dei centinaia (ordine di grandezza effettivo) di ristoranti e ristorantini del quartiere.
Stasera sarà Sushi. Buonissimo e freschissimo, il migliore di sempre (e non poteva essere altrimenti) ma la sua corona durerà poco nei nostri cuori.
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Oggi abbiamo percorso 19Km netti a piedi, il tempo di digerire con una passeggiata di mezz'oretta e siamo presto crollati nei nostri letti. Il giorno dopo ci aspetta una intera giornata alle pendici del Monte Fuji.

(continua...)

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Ultima modifica di BLQ Rod il 12/01/2017, 12:10, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 02/08/2016, 11:33 
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vuoi far nevicare? :mrgreen:

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Gran bel TR che sta venendo fuori, posti molto belli! :wink:

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PUNTATA 3:

12 APRILE 2016

Ci alziamo di buon mattino ed approfittiamo della generosa e vastissima scelta disponibile per la prima colazione dal nostro albergo (tre ristoranti tematici differenti). Bisogna accumulare energie. Ci aspetta una giornata alle pendici del Fuji.

Nei miei programmi originari avremmo dovuto pernottare ad Hakone in un tipico albergo termale ma i posti letto erano da tempo esauriti. Abbiamo ripiegato quindi su un tour organizzato in bus, con andata e ritorno in giornata.
Le premesse sono ottime, partiamo da Tokyo sotto un sole splendido.

Circa 1h30 di autostrada e poi cominciamo ad intravedere lui, in tutta la sua innegabile e perfetta magnificenza.
Anche solo dai finestrini del bus è spettacolare :shock:
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... Peccato solo che quelle resteranno le uniche foto che avremmo fatto del Fuji. :evil: :shock: :lol: :lol:
Le condizioni meteo cambiano con una velocità pazzesca: si alza una notevole coltre di nebbia accompagnata da un umido fronte oceanico. Navighiamo lungo il Lago Ashi, che senza sole perde tutto il suo fascino, e con una funivia raggiungiamo un punto panoramico da cui avremmo dovuto scorgere la Montagna Sacra.
Tutto è ovviamente inutile, date le condizioni... :lol:
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Torniamo quindi a Tokyo con la coda decisamente fra le gambe con la sola voglia di un bagno caldo per smaltire freddo e delusione. Magari andarcene anche a letto.
Poi, lucidamente, riflettiamo su quando mai ricapiterà di tornare a Tokyo e resuscitiamo, doccia poi gambe in spalla!
Ci rechiamo al Palazzo del Governo Metropolitano, retrostante l'hotel, che al 45° piano rende disponibile uno dei tanti splendidi osservatori della metropoli, di cui è uno dei più alti e per di più gratuito.

Ascensore senza tanti fronzoli :shock:
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Non c'è foto che possa rendere giustizia allo spettacolo.
Nè quelle scattate con questi mezzi (pur con ovvi risultati migliori)
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nè quelle scattate con questi altri
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nè, menchemeno, quelle scattate con i miei miseri :lol: :lol:
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Riempiti gli occhi di cotanta beltà, ci dirigiamo (grazie alla nostra sempre fida Yamanote Line) verso Harajuku il quartiere del cosplay che però vive di giorno e di notte è pressochè spento.
A noi in tutti i casi interessa poco, la nostra destinazione è un noto ristorante locale che propone ravioli in ogni variante da annaffiare con la magnifica birra Kirin.
Ne usciamo rotolando, e finalmente possiamo andare a letto. :lol:
Felici di aver recuperato in zona Cesarini una giornata che sembrava da catalogare negativamente.


13 APRILE 2016
Sfruttando al massimo i mezzi di trasporto, ci costruiamo una giornata memorabile in cui accumuliamo la bellezza di altri 19Km percorsi a piedi :shock: . E' l'ultimo giorno a Tokyo e siamo decisi a sfruttarlo fino in fondo.

Si comincia di primissimo mattino, poco prima dell'alba.
Partiamo senza fare colazione e ci rechiamo al Mercato di Tsukiji.
Il Mercato Interno (quello dove si tiene la spettacolare asta dei tonni) uno dei più grandi mercati dell'Asia, non ci interessa.
Puntiamo al Mercato Esterno, più consono ai nostri gusti.
Si tratta di un mercato pubblico, di stampo quasi rionale, con piccole bancarelle incastonate fra case basse e vecchi uffici.
Ci sono progetti in stadio avanzato per spostare il tutto in un luogo più moderno e comodo, pertanto un giorno tutte queste immagini saranno storia e memoria.

All'interno del mercato proliferano una serie infinita di piccoli punti di ristoro che offrono solo cruditè e sushi, esclusivamente con il pescato di giornata. Ci sono anche alcune catene strutturate. Evitiamo i ristoranti di catena ed entriamo invece qui dentro
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L'insegna esterna è più grande del locale stesso :lol:
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Questa è una ciotola di Chirashi: nei finti ristoranti giapponesi (in realtà cinesi) presenti in Italia questo piatto è negletto in quanto spesso vengono servite due fettine di pesce ed una montagna di riso, malcotto.
Qui le proporzioni sono nettamente diverse e, al di là della indiscutibile qualità del pesce, nel sushi mangiato in Giappone la differenza enorme la fa principalmente la magnifica cottura di un riso che risulta leggerissimo e saporito.
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A stomaco finalmente pieno, ci aggiriamo per i sapori e le suggestioni del mercato esterno, in un'atmosfera d'altri tempi.

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Avrei mangiato tutto potendolo fare :P .
Prendiamo la metropolitana e qualcosa mi colpisce: queste due anziane.
Gli anziani sono difficili da vedersi a Tokyo, alcuni autoctoni ci hanno spiegato come nei quartieri centrali non abiti quasi più nessuno, dato il forte pendolarismo con le cerchie esterne della metropoli.
La capitale peraltro "succhia" le energie dei giovani che vengono a lavorarci e "nutrirla" anche da lontano.
Vedere la gente che gira per Tokyo può dare la falsa idea di un paese giovanissimo ed emergente, ma la realtà è ben diversa ed addirittura peggiore del simile caso italiano: popolazione anziana, piramide demografica sbilanciata, tasso di sostituzione negativo, problemi previdenziali nei prossimi decenni.
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Scendiamo ad Asakusa quartiere in cui ancora è rintracciabile il fascino del periodo Edo e dove XXI secolo pare non essere ancora arrivato.
L'opposto di quanto accaduto dall'altro lato del fiume Sumida, dove scorgiamo la sede della Birra Asahi (dove vedete il "corno d'oro") e la Tokyo Tower, modernissimo osservatorio (un poco fuori mano per la verità).
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Lasciamo la modernità sull'altra riva e ci tuffiamo nella caratteristica Nakamise Street, celeberrima strada commerciale, racchiusa fra il portale Kaminarimon ed il tempio.
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La marea di gente è composta non solo da turisti: non mancano gli autoctoni, a differenza di altri Asakusa è anche un quartiere residenziale.
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In fondo a Nakamise Street, si trova il Tempio Sensoji, il tempio più antico di Tokyo risalente all'anno 628
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contrasti antico-moderno
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serranda creativa
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Ci spostiamo poi, dopo pranzo, a Marunouchi per uno dei classici imperdibili di Tokyo: noleggiare una barca a remi e pagaiare nel fossato del palazzo imperiale. Arriviamo al punto indicato, ben sapendo però che avremmo comunque trovato ciliegi decisamente spelacchiati dalla tempesta.
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Purtroppo anche in questo caso la sfortuna è nostra compagna d'avventure :shock: :evil:
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Per risollevarci di morale, con la sera ormai incombente, decido di assecondare una improvvisa illuminazione :idea:

Decidiamo di recarci nelle vicinanze del Tokyo Dome (gigantesco stadio coperto, che ha ospitato partite dei mondiali 2002 di calcio) per visitare il centro commerciale "La Qua"....
Cosa ce ne freghi di un centro commerciale qualunque è sicuramente quel che vi starete chiedendo. La risposta è che si tratta di una mall, nemmeno troppo grande, dove fra l'entrata di un negozio e quella di un ristorante ci si può mettere in fila per una qualunque attrazione, pagando solo l'effettivo utilizzo.
Avete capito bene, qualcosa del tipo: vado a fare la spesa e, se mi va, mi faccio un giro qua sopra.... :shock: :shock: :!:
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Questa bestia è un hyper-coaster della ditta svizzera Intamin, e si chiama Thunder Dolphin.
Già di suo è estremamente emozionante, ma il contesto circostante raddoppia le emozioni: sembra di volare fra i grattacieli.
Vi consiglio caldamente, se vi piace il genere, di gustarvi questo video che mostra una corsa ripresa dal primo vagone.
https://youtu.be/aKL3B6cbnlo

Mentre siamo a bordo si scatena il diluvio :lol: e ne usciamo bagnati ma estremamente felici.

Poi, con un discreto tragitto "trans-Tokyo" andiamo a terminare la gloriosa giornata gustandoci l'impareggiabile spettacolo della folla di Shibuya Crossing, l'incrocio più trafficato al mondo e la "Times Square di Tokyo". Di cui metterò una foto sola, visto che (giustamente) il soggetto appare ovunque nel web.
Spettacolo impressionante.
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E così anche questa giornata, lunga ed intensa, è andata, uno sguardo alla cartina e rincasiamo
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(questa rappresentava solo la rete ferroviaria interurbana, mancano tutte le metropolitane... :shock: )

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NELLE PROSSIME PUNTATE
Kanazawa e Takayama

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Ultima modifica di BLQ Rod il 12/01/2017, 12:26, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 05/09/2016, 9:56 
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Che sfortuna per il Fuji, ma comunque avete potuto constatare la sua maestosità!

Molto bello il Tempio Sensoji e sempre doverose ed interessanti le visite nei mercati dei posti che si visitano!

La vista dal 45° piano non è niente male, poi in notturna ha ancora più fascino!

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MessaggioInviato: 14/09/2016, 22:45 
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PUNTATA 4: 13 APRILE 2016

Premessa: non si può che ammirare chi in questo ed altri forum si prodiga nel costruire in un colpo solo dei trip report giganteschi ed articolati: è davvero grande il lavoro di riordino richiesto da questa pratica, ed io ho poco tempo. Chiedo quindi scusa ai lettori per la scarsa velocità di aggiornamento... pensare che io debba arrivare al 23 di Aprile è sconfortante :shock: :lol:

Rieccoci qua.
E' tempo di lasciare Tokyo e scoprire ora un Giappone completamente diverso.
Siamo diretti alla città di Kanazawa, 460.000 abitanti collocati sulla costa opposta a Tokyo, sul Mar del Giappone con "vista" Coree. Antica terra feudale di Samurai, Kanazawa, ha conservato molti retaggi dell'epoca ed oggi ospita il Kenrokuen ovvero il "Giardino delle Sei Qualità", universalmente riconosciuto uno dei tre più bei giardini paesaggistici del sol levante. Il contesto cittadino è tranquillo e privo della frenesia della capitale.

Ci infiliamo nel putiferio della stazione di Shinjuku in piena rush hour.
Lo spettacolo è impressionante: torme infinite di impiegati, studenti e dirigenti, rigorosamente in divisa corrono velocemente ovunque. Un vero fiume umano che ti inghiotte e ti trasporta nel labirinto della stazione.
L'aspetto particolare è che appare un caos ordinato, come se le persone fossero telecomandate :?

Altri particolari inconsueti.
La stazione di Shinjuku pare avere una sorta di "capobinario" per ciascun marciapiede, incaricato di autorizzare la partenza del treno e, elegantemente vestito ed armato di megafono, incitare la gente a "scorrere per favore" in prossimità di alcuni passaggi stretti per mantenerli liberi.
Moltiplicate uno o più "capibinario" per tutti i binari, h24 e tutte le stazioni di Tokyo... incredibile il numero di addetti :shock: :shock:
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(niente paura, le indicazioni in giapponese si alternano con quelle in inglese)

Giunti alla stazione di Omiya ci apprestiamo a prendere il primo Shinkansen della nostra vita.
Questi treni operano talvolta in comando multiplo, per coprire le tratte con diramazione.
Utili tabelloni evitano di fare macelli e sbagliare destinazione :lol:
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Le immancabili precisissime e maniacali linee di attesa.
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Dettaglio del Comando Multiplo di due Shinkansen serie E6.
Sorprendentemente, gli Shinkansen hanno talora velocità commerciali pari o inferiori ai nostri ETR500/1000 (Frecciarossa).
Non tutte le linee sono attrezzate per correre ad oltre 350-400Kmh e su molte di queste, non si corre a più dei 220-250km/h (velocità pari a quella della nostra "Direttissima" RM-FI, prima linea AV italiana).
Le doti di accelerazione dei mezzi sono però notevolmente migliori, quasi istantanee.
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Che musone! 8)
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Arriviamo a Kanazawa sotto (finalmente!) uno splendido sole e fuori dalla stazione ci accoglie questo moderno Torii.
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Ci accomodiamo in hotel per una rapida rinfrescata e poi via verso i Giardini.
Non prima di un passaggio attraverso l'Omi-cho Market.
Dice bene il buon Zanfo, i mercati non si possono mai perdere.
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Le delizie si susseguono, ed io mi fermerei a mangiare in tutti i banchetti.
Pentendomene amaramente, inspiegabilmente decido di saltar questo...
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... per fermarmi a questo. Scelta comunque vincente :mrgreen:
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All'esterno si sfiletta il tonno.
Ci si dimentica che Kanazawa sia una città portuale: dai luoghi turistici il mare non si vede mai anche se dista pochi km.
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Eccoci al giardino Kenrakouen,
ovvero "giardino che unisce le sei qualità", qualità delle quali secondo gli antenati doveva dotarsi ogni giardino per considerarsi perfetto, ovvero: spaziosità ed intimità, artificio ed antichità, corsi d'acqua e panorami.

Le disposizione non sono mai causali e creano giochi e suggestioni di colori che variano continuamente in base alla luce, alla stagione ed alle fioriture
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A proposito, un ciliegio ancora integro!! :mrgreen:
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gli scorci sono tantissimi, e non c'è foto che renda giustizia alla pace ed alla tranquillità che si percepiscono.
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anche il Sole biricchino decide di ricomparire
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vaghiamo senza meta, cercando di esplorare anche gli angoli più reconditi
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Scorgiamo autoctone in kimono tradizionale 8)
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Dalla hall del nostro hotel, situata al 12esimo piano di un grattacielone in "stile Cesenatico" :mrgreen: abbiamo una buona vista panoramica su Kanazawa. Tokyo è già un lontano ricordo di un mondo a parte, un universo parallelo ma distaccato. Ci viene quasi da esclamare... "benvenuti in Giappone".

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Nelle prossime puntate: Takayama e Kyoto.

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“Quella che lei chiama Bologna, è un cosa grande, che va da Parma a Cattolica. Dove davvero la gente vive a Modena, lavora a Bologna e la sera va a ballare a Rimini. E' una strana metropoli, che s'allarga a macchia d'olio tra il mare e gli Appennini.”


Ultima modifica di BLQ Rod il 12/01/2017, 12:41, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 15/09/2016, 12:24 
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Quanto ben di dio in quel bellissimo mercato!!!

Quel treno lì non riesco proprio a farmelo piacere! :mrgreen:

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MessaggioInviato: 15/09/2016, 14:08 
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Che linee aliene quei treni :lol:

Ottimo il mercato ma ancor di più quel parco.. davvero suggestivo e rilassante!

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MessaggioInviato: 24/10/2016, 11:26 
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PUNTATA 4: 14-15 APRILE 2016

Riprendiamo la (infinita :oops: ) narrazione di questo spettacolare viaggio.
C'eravamo lasciati a Kanazawa ed avevamo ammirato il meraviglioso giardino Kenrokuen.
E' ora tempo di inoltrarci nelle Alpi Giapponesi in direzione di Takayama, una vera e propria città castello di retaggio medievale.

Ci alziamo di buon mattino ed in dieci minuti di passeggiata torniamo in stazione.
Questa volta però niente Shinkansen, percorreremo una antica linea tradizionale a trazione diesel che si inerpica per la stretta valle del fiume Jinzu con un tracciato ardito e paesaggisticamente soddisfacente.
Tokyo è sempre più un lontano e contrastante ricordo.

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Catturiamo piccoli istanti di vita quotidiana lungo la linea, la cosa più bella di un viaggio in treno.
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Le stazioncine sono presenziate da dirigenti in impeccabile uniforme.
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Due ore dopo arriviamo a Takayama e veniamo subito accolti da una delle tante processioni del Festival di Primavera (che ha un omologo anche in autunno).
Si tratta di una sentitissima ricorrenza che si perde nei secoli e si pensa risalga a fine '600, durante la quale, per quattro giorni l'anno, gli abitanti vestono abiti tradizionali e sfilano per le vie, conducendo spettacolari carri nell'intento di pregare e ricevere benedizioni di carattere agricolo.
Oggigiorno il Festival rende la città ambitissima dai turisti che possono catturare scorci e scene unici per appena 4 giorni l'anno. Intendiamoci, anche senza il Festival la città resta una perla.
Tuttavia la difficoltà nel raggiungerla, ed i pochi posti letto fanno sì che la gente sia tanta, ma mai che si creino invivibili carnai.

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Takayama è davvero godibile, tranquilla e silenziosa.
I rumori della processione sono lievi interruzioni al gorgheggiare del fiume, mentre l'aria tersa e pulita riempie i polmoni.
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Obbligatorio è assaggiare le diverse varianti del prodotto principe della prefettura: il manzo di Hida, varietà che si caratterizza per una carne molto saporita e decisamente grassa e goduriosa. Prelibata e richiestissima.

Qui un esempio di hida beef Sushi...
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e qua di Hida beef ramen
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Ci tornerei anche subito: i sapori sono difficilmente descrivibili, andrebbero solo provati 8) :cry:

La città non è molto grande, passeggiamo inizialmente senza meta godendoci le processioni da diversi punti.
I carri di legno che vedete sono originali, manutenuti e tramandati da secoli, di generazione in generazione.
Talmente preziosi e delicati che in caso di pioggia la sfilata non avviene ed i carri restano comunque in esposizione sotto grandi (e giganti) garage nei quartieri di appartenenza.

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Poi ci inoltriamo nei sobborghi verso il percorso della collina sacra dei templi.
Pace e silenzio regnano sovrani.
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Oh, e questo che state per vedere è il perfetto esempio della sicurezza e della cultura del rispetto e fiducia nel prossimo presenti in Giappone.
Alcuni contadini espongono la verdura fresca di giornata su cassettine davanti a casa propria, senza nessuna vigilanza. La desiderate? Mettete la moneta e vi servite.
Il modello si basa sulla buona fede, e nelle zone rurali è frequentissimo da vedere.
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Se già la parte urbana della città era l'emblema della pace, la collina dei templi che la domina coperta da un fitto bosco, se possibile è ancora più tranquilla, pittoresca e rilassante. Passeggiarci regala una serie di scorci davvero meravigliosi.

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Meglio tenere gli occhi aperti però :shock: :shock:
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Qui non c'è stato nessun vento galeotto a rovinare le varie fioriture :P
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Dopo circa due ore di tranquillo cammino ellittico ridiscendiamo in città dove continua il meraviglioso spettacolo del Festival...
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Ecco come si fa a ruotare i carri: facendo discendere un ruotino/perno di legno.
Operazione decisamente laboriosa ma condotta in tempi piuttosto brevi. Notate anche che i carri non hanno freni :shock: in discesa gli uomini più forzuti devono mettersi di fronte al carro facendo resistenza con le spalle, mentre da dietro si fa quel che si può tirando con le funi. Tutto questo calzando zoccoli tradizionali di legno.
Le discese mettono decisamente i brividi :?
ma secoli di allenamento fanno sì che tutto vada per il meglio.
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E' ormai ora di incamminarsi verso la stazione.
Non prima di un ultimo sushi di hida beef 8)
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e di un passaggio ad un supermarket qualsiasi 8)
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Ecco il simpatico "dieselone" che ci ricondurrà a Kanazawa.
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Stanchi ma felici ci buttiamo a letto a recuperare le forze.
Il mattino successivo sarà tempo di trasferirsi a Kyoto.

(continua...)

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“Quella che lei chiama Bologna, è un cosa grande, che va da Parma a Cattolica. Dove davvero la gente vive a Modena, lavora a Bologna e la sera va a ballare a Rimini. E' una strana metropoli, che s'allarga a macchia d'olio tra il mare e gli Appennini.”


Ultima modifica di BLQ Rod il 12/01/2017, 12:49, modificato 1 volta in totale.

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Lo finirai questo report prima o poi? :twisted:


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Uazzàp ha scritto:
Lo finirai questo report prima o poi? :twisted:



piuttosto nevica a Singapore

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Uazzàp ha scritto:
Lo finirai questo report prima o poi? :twisted:


Io mi ero detto di rispondere una volta completato, ma mi sa che dovrò arrendermi..La sua velocità nel redigere il post ha vinto pure contro la mia pazienza :mrgreen: :mrgreen:

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