Aeroporto di Bologna, si avvicina il volo diretto per la Cina
Trattative al Marconi: in programma due incontri per ottenere la certificazioneBologna, 2 febbraio 2017 - Un volo diretto da Bologna per la Cina? Virginio Merola lo ha detto ieri en passant, alla presentazione dell’accordo su Eima, per avvalorare uno scenario in cui la città, con i suoi asset, è sempre più orientata verso l’internazionalizzazione. "Un processo – ha chiarito il primo cittadino –, che il nostro aeroporto sta accompagnando, in generale, con nuove rotte, anche verso la Cina".
Cina? Metà della sala è saltata sulla sedia. Anche perché, se pure di un collegamento con il Paese del Dragone, da queste parti si parli da molto, e se anche l’ad dello scalo, Nazareno Ventola, non abbia mai fatto mistero della volontà di continuare a guardare a est, oltre Dubai, mai finora la partita era arrivata a un punto tale da diventare comunicabile.
Cosa c’è di nuovo, allora, nelle parole del sindaco? Non molto, ma più di qualcosa. Ovvero: è appena ripartito, dicono fonti molto qualificate, un processo preliminare volto a dotare il Marconi delle caratteristiche necessarie a ottenere una certificazione che il governo cinese richiede ogni volta per poter inserire uno scalo occidentale tra i papabili per nuovi collegamenti.
Due gli appuntamenti che sarebbero già in agenda. Il primo, questo mese, vedrà una delegazione cinese in visita al Marconi. Seguirà a marzo una missione dei vertici istituzionali e del Marconi nel paese del Dragone. Quali siano le condizioni richieste è facile da capire guardando allo scalo di Fiumicino, che nel 2016 si è confermato porta d’ingresso privilegiata per i passeggeri cinesi in arrivo in Italia. E cosa hanno fatto, loro, per accoglierli? Cose semplici, alcune, altre curiose. Come una nuova segnaletica e info turistiche in ideogrammi, ma anche l’acqua calda potabile disponibile presso tutti i punti di ristorazione (ma il top, pare, sarebbe nei bagni), o la previsione di nuovi standard, nelle dimensioni delle valigie. Dettagli importantissimi, evidentemente, visto che solo dopo l’ottenimento di una certificazione che li attesta, la trattativa per una nuova tratta diretta tra Bologna la Cina potrà cominciare.
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