Ryanair punta ancora su Bologna
Altri cinque anni di voli low costRinnovo fino al 2018, i progetti per gestire il «rinascimento» turisticoBOLOGNA - Ryanair a Bologna, almeno, fino al 2018. Questione di poche settimane e Sab, la società di gestione dell’aeroporto Marconi, siglerà l’intesa per mantenere sotto le Due Torri la compagnia low cost di Michael O’Leary. «Siamo in dirittura d’arrivo, abbiamo messo a posto tutti i dettagli», ha annunciato il presidente della Camera di Commercio, Giorgio Tabellini, che del Marconi è consigliere e azionista di maggioranza.
«Firmeremo l’intesa dopo le ferie. In Irlanda non sono pressanti e nemmeno noi abbiamo fretta», aggiunge il numero uno della Mercanzia. Vale a dire che al massimo entro settembre il Marconi rinnoverà l’accordo con la compagnia strappata a Forlì nel 2008. E la durata della nuova intesa? «Accordi di questo genere hanno una durata di cinque anni», ha spiegato Tabellini che nelle scorse settimane ha più volte ripetuto il suo personale mantra a proposito della nuova intesa con la compagnia irlandese: «Contratti in perdita non ne ho mai fatti». Restano da capire le caratteristiche del nuovo accordo. Perché il vettore low cost lavora, da sempre e dappertutto, con il meccanismo dell’incentivo. Un contributo che può essere di varia natura.
A partire dal 2008, sotto le Due Torri, il contratto con la compagnia prevedeva un contributo per ogni passeggero transitato su Bologna dopo il raggiungimento di un minimo di volumi di traffico. Probabile che dopo la crescita a due cifre di questi anni le percentuali verranno riviste al ribasso. Sul versante delle tratte verranno confermate quelle più redditizie mentre sulle altre bisongerà verificarne la sostenibilità. Poi, presumibilmente, ci sarà anche qualche new entry. Intanto, alla faccia della crisi del settore, i numeri continuano a dare ragione al Marconi in crescita costante. Gli ultimi dati di Assaeroporti, la Confindustria degli scali nazionali, certificano che lo scalo bolognese, a giugno, ha toccato quota 2 milioni e 902.975 passeggeri. Numeri in aumento del 6,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
In proiezione, quest’anno, il Marconi dovrebbe sfondare quota dei 6 milioni di passeggeri. E tenuto conto delle difficoltà dei vettori tradizionali, Alitalia su tutte, il contributo della compagnia di O’Leary per lo sviluppo dello scalo rimmarrà fondamentale. Con i collegamenti per 34 destinazioni nazionali ed estere, l’anno scorso Ryanair valeva oltre il 41% del totale del traffico sotto i cieli bolognesi. Una quota che quest’anno dovrebbe salire ancora. Chiaro che la presenza nel network irlandese ha consentito alla città anche di aumentare sensibilmente il numero di turisti stranieri.
A Palazzo d’Accursio festeggiano per i dati sugli accessi agli sportelli di Bologna Welcome: a luglio più 35% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E la città proverà a farsi più bella in vista della prossima stagione. «In autunno completeremo la riqualificazione dei centri commerciali naturali, assieme a un intervento sulle indicazioni turistiche e di punti di accoglienza, anche in inglese — ha annunciato l’assessore al Commercio, Nadia Monti — lo sviluppo turistico di Bologna genera domanda di nuovi servizi. Fra questi c’è, ad esempio, una crescente necessità di bagni pubblici in centro storico, che verranno realizzati entro la fine del 2013». Cinque anni fa, quando arrivò O’Leary, la promessa era di rendere la città a misura del turista Ryanair. Una buona intenzione rimasta, in buona parte, lettera morta. Ora, almeno, abbiamo altri cinque anni per riprovarci.
http://corrieredibologna.corriere.it/bo ... 3107.shtml