Ustica, polemica su un volantino al museo
Il generale Bartolucci querela il Comune Le vittime: «Ritirare quel depliant è un tributo a Giovanardi». Secondo il sottosegretario, conteneva «cose false e diffamatorie su generali dell'Aeronautica»Dal museo di Ustica sono stati tolti i depliant che accompagnavano i visitatori nell’esposizione dei resti del Dc9 precipitato il 27 giugno del 1980, tragedia in cui morirono 81 persone. Ed è polemica. Perché la novità non piace ai parenti delle vittime: per Daria Bonfietti, presidente dell’associazione dei familiari, la decisione presa dal commissario Anna Maria Cancellieri (che ha guidato Bologna dalle dimissioni di Delbono all'insediamento di Merola) è un «tributo all'onorevole Giovanardi». Ma poi si scopre che, nei giorni scorsi, il generale Lamberto Bartolucci, Capo di Stato maggiore dell'Aeronautica al tempo del disastro del Dc9, ha sporto querela contro il Comune proprio per quel volantino. Ecco dunque il perché è stato ritirato dal museo.
Ma andiamo con ordine. La prima ad annunciare che i depliant - a cura dell'Istituto Parri - sono stati ritirati dal museo è Daria Bonfietti. «Con una tempistica davvero inspiegabile, cioè nell’ultima giornata di apertura del Museo, prima dell’insediamento del nuovo sindaco - scrive in una nota la presidente dell'associazione vittime - si colpisce l’autonomia delle Istituzioni culturali della città e si paga un tributo all’onorevole Giovanardi». Come infatti «non ricordare - continua Bonfietti - che il tutto nasce dall’iniziativadell’onorevole Giovanardi, nello scorso novembre» quando, «usando strumentalmente sia la Prefettura che lo stesso Museo, che era stato fatto aprire appositamente fuori orario, venne a sostenere a Bologna le sue tesi su Ustica», quella cioè della bomba a bordo.
«Il depliant curato dall’Istituto Parri, distribuito al Museo della Memoria - sostenne all’epoca Giovanardi - scrive cose false e diffamatorie nei confronti dei generali dell’Aeronautica e delle decine di consulenti tecnici, la cui professionalità e lealtà è stata accertata in sede giudiziaria con sentenza passata in giudicato: pertanto deve essere ritirato come correttamente ha chiesto il Capo di Stato maggiore dell’Aeronautica». Per Bonfietti, «già allora, proprio al di là dello stravolgimento completo di ogni parvenza di verità contenuto nelle dichiarazioni di Giovanardi avevo denunciato come grave offesa alle istituzioni culturali cittadine il suo comportamento. A quell’uso improprio del Museo, Giovanardi aveva poi aggiunto pesanti critiche all’opuscolo elaborato, in base ad una convenzione del Comune di Bologna, dal Mambo in collaborazione con l’Istituto Parri. Un materiale che, va ricordato, in questi anni, anche in presenza di un numero sempre maggiore di visitatori al Museo, non ha mai dato adito a nessuna rimostranza e che invece proprio alla fine del suo mandato la Commissaria fa rimuovere».
In realtà, però, proprio nei giorni scorsi il generale Lamberto Bartolucci, Capo di Stato maggiore dell’Aeronautica al tempo del disastro del Dc 9 Itavia, ha sporto formale querela per il reato di diffamazione a mezzo stampa nei confronti dell’autore e dell’editore del depliant che viene offerto ai visitatori del Museo di Ustica, e dei responsabili del Museo d’Arte Moderna e del Comune di Bologna. Per Bartolucci, come si legge in una sua nota, «le accuse di azioni di depistaggio e di infedeltà verso l’Italia contenute nel volantino e riferite all’operato dei vertici dell’Aeronautica militare pro-tempore sono, infatti, oltre che false, offensive e diffamatorie, completamente sconfessate dalle sentenze passate in giudicato di uno dei più lunghi e delicati processi penali mai celebrati in Italia». Dopo che il Comune ha saputo della querela, ha deciso di ritirare il volantino dalle sale del museo.
http://corrieredibologna.corriere.it/bo ... 3327.shtml