"Ben trovati a tutti". Con queste parole Eugenio Vagni, l’operatore della Croce rossa internazionale per sei mesi prigioniero nelle Filippine delle milizie di Abu Sayyaf, ha salutato i giornalisti che lo attendevano appena sbarcato dall’aereo della Swiss Air proveniente da Zurigo che ha toccato terra a Bologna alle 14.11, riportandolo a casa. Vagni avrebbe dovuto atterrare a Firenze, ma lo spostamento a Bologna si è reso necessario per il maltempo. A chi gli ha urlato «ben tornato a casa», Vagni, vestito con un completo marrone e una maglietta chiara, sorridente, ma stanco e smagrito, ha risposto salutando con la mano: «Davvero, finalmente. Vi amo tutti». Vagni era atteso davanti alla scaletta dell’aereo dal sindaco di Montevarchi, Giorgio Valentini, che ha preso in braccio la bambina dell’operatore, e da vari esponenti della stessa Croce Rossa, tra cui il commissario straordinario della Croce Rossa, Francesco Rocca, che è stato i primo ad abbracciarlo appena toccato terra. Ad attendere Vagni, nella sala vip dell’aeroporto di Bologna, i fratelli Francesco e Romeo, arrivati a Bologna solo all’ultimo momento a causa del traffico trovato in autostrada, che ha creato un piccolo problema negli spostamenti. Prima dell’arrivo dell’operatore della Croce Rossa, il commissario straordinario della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca, aveva rassicurato sulle condizioni di salute dell’operatore umanitario. «Le notizie sono confortanti - ha detto Rocca - le sue condizioni sono assolutamente discrete. Ci prepariamo a fare questa grande festa a Montevarchi». Vagni infatti è diretto nel suo paese in Toscana dove terrà , alle 17, una conferenza stampa.
Il Resto del Carlino Bologna
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