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Crisi SOREM, fermi da due settimane i Canadair della Protezione Civile

Piloti e specialisti di SOREM e SAN hanno protestato pacificamente stamattina davanti all’aerostazione di Ciampino per rendere di pubblico dominio l’interruzione dell’attività della flotta Canadair della Protezione Civile in seguito all’arresto del titolare del gruppo Aeroservices, ing. Giuseppe Spadaccini, nell’ambito di una vasta inchiesta della Guardia di Finanza. Dall’arresto sono scaturiti avvicendamenti al vertice della società - prima nella parte operativa, poi in quella gestionale - e la nomina del commercialista romano Igor Catania quale custode giudiziario. Ciò - secondo quanto riferito a Dedalonews dai rappresentanti sindacali e dalla Protezione Civile - avrebbe portato in rapida successione alla constatazione della mancanza di liquidità nelle casse dell’azienda, alla comunicazione dell’impossibilità di garantire i sette aerei in prontezza operativa previsti dal contratto e alla dichiarazione del Dipartimento Protezione Civile di volerlo rescindere. L’attività addestrativa si è fermata il 25 ottobre, quella operativa il 28 e da ieri sono bloccate anche le ispezioni giornaliere che avrebbero permesso l’attività di volo in caso di emergenza incendi.
A preoccupare il personale è soprattutto la mancanza di prospettive per un’uscita dalla crisi, le cui prime avvisaglie si sarebbero avute in agosto con il ritardato pagamento degli stipendi e le dimissioni dell’amministratore delegato Calvosa. Gli stipendi di settembre e ottobre - riferiscono i rappresentanti sindacali Massimo Lucioli (UGL Trasporto Aereo) e Max Federico (IPA) - non sono stati corrisposti a nessuno degli oltre 300 dipendenti complessivi delle due società, la cui attività è al tempo stesso intrecciata e strettamente dipendente dal contratto DPC. La manifestazione spontanea con cartelli di protesta al collo e volantini sulle auto in sosta nei parcheggi aeroportuali è nata dopo un’assemblea in hangar dalla quale sono emersi il disagio e l’incertezza per il futuro. Il gruppo Aeroservices non possiede infatti i requisiti previsti per l’amministrazione straordinaria, che - se adottata tempestivamente in deroga - permetterebbe la ripresa dell’attività in attesa di una soluzione permanente ancora tutta da identificare tra le numerose ipotesi sul tappeto.