Incredibile
LONDRA - E' una situazione che qualcuno paragona alla disfatta di Dunkerque, quando le forze alleate superstiti evacuarono precipitosamente la Francia, inseguiti dai nazisti, durante la seconda guerra mondiale, ciascuno arrangiandosi come poteva, usando ogni mezzo, dagli aeri alle navi militari alle scialuppe di fortuna, per tornare a casa.
Novantamila turisti britannici si trovano oggi in condizioni simili, bloccati non nella vicina Dunkerque al di là della Manica ma ai quattro angoli del Mediterraneo o ancora più lontano, dalla Florida ai Caraibi, a causa dell'improvviso fallimento della "XL Leisure", terzo maggiorem tour operator del Regno Unito, che è stato messo in amministrazione controllata e ha sospeso tutti i voli in partenza o di ritorno.
Se duecentomila passeggeri hanno avuto la delusione di arrivare agli imbarchi di un aeroporto della Gran Bretagna e sentirsi dire che l'aereo che doveva portarli in vacanza non c'era, poco meno di centomila hanno ricevuto una notizia ancora peggiore: il loro volo di ritorno annullato, senza la possibilità di prenderne un altro e spesso senza la possibilità di prolungare il soggiorno in albergo.
Stamane la Civil Aviation Authority, l'autorità pubblica che regolamento l'aviazione civile britannica, ha lanciato un'operazione davvero da tempo di guerra: un gigantesco ponte aereo per far rientrare in patria i propri cittadini rimasti in vacanza contro la loro volontà . Il governo noleggerà voli charter da linee aeree private e utilizzerà ogni genere di velivolo disponibile per riportare a casa gli oltre novantamila viaggiatori rimasti a piedi. La maggior parte non dovranno pagare nulla (almeno per il biglietto di ritorno: per l'albergo, se devono prolungare il soggiorno di qualche giorno, è un altro discorso), perché avevano acquistato il loro "pacchetto" vacanza prepagato attraverso un'agenzia di viaggio, che di regola inseriscono nella spesa un'assicurazione per casi di tal genere. Ma circa quindicimila avevano comprato la vacanza direttamente su Internet, sul sito della XL Leisure, e a costoro toccherà pagare di tasca propria, non essendo previsto alcun rimborso.
Per organizzare e completare il ponte aereo, in ogni caso, ci vorrà un po' di tempo. La Virgin Atlantic ha avvertito i viaggiatori bloccati ai Caraibi di cercare un albergo, per esempio, perché tutti i voli trai Caraibi e l'Inghilterra sono pieni per svariati giorni.
Il caos nei cieli non sembra ancora finito: fonti della British Airways, riportate dalla stampa londinese, predicono che entro fine anno altre trenta linee aeree e tour operator ad esse collegate andranno in bancarotta, messe in ginocchio dal rialzo dei prezzi deel carburante e dalla recessione globale. A Londra, i bookmaker accettano scommesse su quali saranno le prossime vittime: l'industria aeronautica, scrive il Guardian, è piena di voci secondo cui l'Alitalia, dopo la rottura delle trattative, sarà la prima a seguire la sorte della XL Leisure.
(13 settembre 2008)
http://www.repubblica.it/2008/09/sezion ... terra.html