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 Oggetto del messaggio: Cieli di fuoco
MessaggioInviato: 27/06/2008, 14:31 
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Iscritto il: 27/04/2008, 16:13
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Località: San Giovanni in Persiceto
L'età media dei piloti di caccia della U.S.Navy è di circa 25 anni. Sono tutti giovani uomini addestrati ad eseguire ordini senza domandare, sono tutti ragazzi usciti vittoriosi da selezioni durissime con la sola forza della passione, per il solo piacere di poter volare sfrecciando a 2000 km/h. Sono ragazzi che vivono il loro sogno.
28 anni fa, alle 20:30, due di quei ragazzi erano concentrati nell'esecuzione della loro missione.
Il navigatore, responsabile dei sistemi d'arma, osservava attento gli schermi sul cruscotto davanti a lui, seguiva con gli occhi dei simboli luminosi su uno sfondo verde; stimava distanze, velocità relative, rotte e portata delle armi. Il suo compito questa volta gli risultava più difficile del solito siccome l'obiettivo era vicino, ma confuso: si nascondeva.
Alla radio era gracchiata poco prima una voce che intimava loro l'ordine di fare fuoco, di abbattere il bersaglio se fosse stato necessario.
Quel ragazzo, seduto sul seggiolino eiettabile posteriore dell'angusto e stretto abitacolo di un caccia da 38 milioni di dollari, ripeteva la sequenza tante volte eseguita in addestramento, riuscendo ad agganciare il bersaglio; ora era tutto nelle mani del pilota davanti a lui. Era un altro ragazzo di una ventina d'anni che, nel momento in cui il bersaglio fu acquisito dal computer di tiro, sentì nelle cuffie del casco il cicalino del sensore di ricerca del missile. Cominciò a manovrare per portare l'aereo nella posizione di fuoco più favorevole. Anche per lui, questa sequenza di gesti e pensieri era ormai una routine consolidata nell'istinto dopo anni di addestramento, ma quella volta non era un esercitazione, quella volta si faceva sul serio, era guerra vera.
Quei due giovani uomini nelle loro tute di volo verdi, imbragati al loro equipaggiamento, allacciati saldamente ai loro sedili, con la testa fasciata dal casco, la maschera d'ossigeno che copriva loro il volto e la visiera che nascondeva gli occhi, puntavano le loro armi verso un simbolo in uno schermo, un punto invisibile nel cielo, troppo piccolo e lontano per essere distinto a occhio nudo fra la vastità delle nuvole. Quell'azione, quella battaglia, doveva avere, per loro, il sapore di un gioco, qualcosa di irreale e distaccato, come una simulazione molto realistica, come le esercitazioni di tiro su droni-esca telecomandati.
Ma quei due ragazzi lo sapevano. Sapevano che il loro nemico si stava nascondendo disperatamente nella scia di un aereo civile, volandogli vicinissimo nella speranza di confondere il loro radar. Ma quei due piloti erano ben addestrati nell'utilizzo delle tecnologie a loro disposizione, ed ora erano orgogliosi di averlo in pugno; sarebbe stata una questione di attimi.
E infatti, furono secondi. Il giovane pilota americano (Cossiga soffre di manie di protagonismo e, secondo me, dice cazzate come ha sempre fatto) premette il grilletto rosso della cloche col dito indice, il missile guizzò in un bagliore, subito seguito dalla sua scia di fumo. Furono solo secondi, forse interminabili, in cui i cicalini nelle cuffie si fecero più insistenti e più veloci, fino a cessare del tutto. Fu in quel momento che i due militari videro davanti a loro, laggiù, lontano, un'esplosione e una piccola nuvola nera materializzarsi dal nulla, poi una grossa e spessa scia di fumo nero che scendeva verso il mare come una lacrima pesante.
Eppur il loro bersaglio era ancora lì, intatto e ben visibile nello schermo radar. I due piloti devono avere imprecato sparando il secondo missile. Ci fu una nuova nuvola nera nel cielo di quella sera estiva e il bersaglio, quel simbolo sgargiante su uno schermo verde, finì il suo volo e la sua fuga schiantandosi sulle torride terre calabresi.
28 anni fa è stato abbattuto un MiG libico col suo pilota, ritrovati qualche giorno dopo sulla Sila. Ma ufficialmente, quel MiG non è stato abbattuto: il pilota ha avuto un malore ed è precipitato.
28 anni fa, qualche minuto prima del MiG, alle 20:59, è stato abbattuto un aereo di linea con la scritta rossa "ITAVIA" sulla fusoliera candida. Era partito da Bologna alle 20:08, diretto a Palermo, dove non arrivò mai. Si inabissò nel mare fra Ustica e Ponza, portando con sè 81 vite. Fra quei passeggeri c'erano uomini e donne adulti, qualche anziano e qualche bambino. In quella carlinga in fiamme che precipitava inesorabile, squarciata dal missile di una nazione "amica", furono intrappolati per sempre i sogni di quei bimbi, le aspirazioni e i progetti di quegli adulti, i ricordi di quei vecchi.
Oggi, dopo 28 anni, quei ricordi, quei sogni e quelle aspirazioni sono ancora là, dentro a quei rottami contorti e ricomposti come fossero tasselli di un tragico puzzle del terrore. Sono qui a Bologna, in un magazzino trasformato in museo gratuito, esposti al pubblico, a futura memoria.
Ma oggi, dopo 28 anni, forse da qualche parte negli USA ci sono due cinquantenni con molteplici mostrine multicolore sulle loro divise bianche, fiere ed eleganti. Sono due uomini che, da ragazzi, hanno compiuto il "dovere" che veniva loro imposto, uccidendo 81 innocenti. Certo, involontariamente, per errore, ma un errore troppo grave e pesante.
Oggi, vorrei poter conoscere il destino di quei due uomini, sapere se sono ancora vivi; in tal caso mi piacerebbe tanto sapere se stanno ripensando alla sera di 28 anni fa, a quel missile che ha colpito il bersaglio sbagliato, a quel grilletto tirato con poco sforzo e con poca riflessione.
Mi auguro che stiano ancora facendo i conti con la propria coscienza.


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 Oggetto del messaggio: Re: Cieli di fuoco
MessaggioInviato: 28/06/2008, 14:37 
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Iscritto il: 21/10/2007, 23:08
Messaggi: 5326
Località: Bologna
Son già passati 28 anni e la verità non vuole essere ufficializzata, ma siamo in Italia e purtroppo le cose vanno così.
Un pensiero alle vittime di quel volo.

_________________
Io non corro...Volo basso... Vorsprung Durch Techink OOOO
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 Oggetto del messaggio: Re: Cieli di fuoco
MessaggioInviato: 28/06/2008, 21:16 
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Iscritto il: 04/03/2008, 1:16
Messaggi: 695
Località: Ponticella - S.Lazzaro di Savena
Fossi stato io il rampista di quel volo, probabilmente non avrei più dormito sonni tranquilli per il resto dei miei giorni.
Nessuno pensa che è proprio il rampista al quale è assegnato quel volo, la persona che vede per l'ultima volta quei passeggeri salire la scaletta dell'aereo e l'ultima che stringe la mano agli equipaggi prima della chiusura delle porte.

_________________


[...]
Si fosse Cecco com'i' sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre:
le zoppe e vecchie lasserei altrui.

Cecco Angiolieri



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 Oggetto del messaggio: Re: Cieli di fuoco
MessaggioInviato: 01/07/2008, 16:01 
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Iscritto il: 06/12/2007, 15:28
Messaggi: 14866
Località: Bologna
Mamma mia, 28 anni di bugie e mezze verità... Così si fa la giustizia per 81 persone :(

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